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Cinema

Oscar 2018, mai battaglia così aperta per il miglior film straniero: tutti hanno vinto almeno un premio - 2/6

L’Insulto ha conquistato a Venezia la Coppa Volpi miglior attore a Kamel El Basha; The Square si è aggiudicato la Palma d’Oro e Loveless il Premio della Giuria a Cannes; Corpo e anima ha vinto l'Orso d’oro e Una donna fantastica il premio per la miglior sceneggiatura a Berlino

Perché il film cileno diretto da Sebastian Lelio sia così quotato la risposta è ovvia: del quintetto è l’opera apparentemente più diretta e meno mediata attraverso stile e forma. Al centro del film c’è infatti la giovane cantante e cameriera Marina (Daniela Vega), compagna del 53enne Orlando. Dopo aver festeggiato il compleanno di lei al ristorante, e dopo un rapporto sessuale, Orlando ha un malore. Portato di corsa all’ospedale da Marina, l’uomo muore poco dopo. Solo che il figlio, e la ex moglie dell’uomo non vogliono che Marina si avvicini alla bara durante le esequie del morto perché lei è una transgender. Insomma, Una donna fantastica (distribuito in Italia da LuckyRed) ha un potenziale politico elevatissimo impiantato su un tessuto narrativo abbastanza classico (il diverso emarginato e vilipeso), con in più un elemento performativo davvero straordinario. La Vega (vera cantante lirica) ha un’energia vitale mostruosa che si esemplifica in quel frame chiave e metaforico diventato manifesto del film: la trans che cammina inclinata a meno quasi a 45 gradi sul marciapiede quando la forza del vento la spingerebbe in direzione contraria e gambe all’aria. Questo genere di film, molto orientato sulla difficile affermazioni dei diritti civili piace molto ad Hollywood. È la seconda volta che un film cileno viene candidato agli Oscar. Nel 2012 toccò a No di Pablo Larraín, qui in veste di produttore. Distribuisce negli Usa, la Sony Classics, discreta garanzia di successo (sono quelli di Call me by your name di Guadagnino).