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Festival di Sanremo 2018

Sanremo 2018, le pagelle di Stefano Mannucci seconda serata: I tre de Il Volo disintegrano il capolavoro di Endrigo, Sting imbarazzante

Sono almeno vent’anni che l'ex leader dei Police sverna nel Chiantishire a pigiare uve nelle vigne toscane, e ancora canta con un accento italiano che neppure Shel, Mal o Bastianich. È devastante nel presunto omaggio alla musica tricolore, che poi è la sua “Mad about you” nella spaventosa traduzione di Zucchero

Il Volo 1

Ma perché la Clerici non se li riprende e li costringe a fare i lavapiatti in cucina? Disintegrano un capolavoro come “Canzone per te” come neanche dei posteggiatori in un ristorante di Little Italy. Endrigo era un poeta da sussurri, i tre figurini lo mortificano urlando da paisà. Fanno a pezzi pure “La vita è adesso”, però con un connivente Baglioni. Che poi, chiamarli tenori…Ce ne vogliono sette od otto di loro per fare mezzo Pavarotti.

Claudio “Balestra” Baglioni 3

Si può parlar male di un dittatore artistico senza rischiare l’esilio? Ci proviamo, tanto sul palco lo fanno tutti: Fiorello allude a un puttan-tour insieme a Claudione; Baudo lo irride chiedendo alla platea dell’Ariston: “ve lo aspettavate così disinvolto?”, restandoci male quando gli gridano di sì. “Balestra” ci mette del suo: nella straziante gag di Biancaneve e il pozzo dei desideri si arrampica in un falsetto inquietante, uno di quelli che sembra preludere a chissà quale rivelazione.