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  1. Sanremo 2018, le pagelle di Martina Dell’Ombra: rigorosamente senza pietà, come lo è chi ci ha tenuto svegli fino all’una
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Festival di Sanremo 2018

Sanremo 2018, le pagelle di Martina Dell’Ombra: rigorosamente senza pietà, come lo è chi ci ha tenuto svegli fino all’una - 6/7

Le pagelle più irriverenti (e divertenti) del Festival. Menzione speciale per ROSA TRIO, la signora in pelliccia seduta in sala che, grazie ad uno sputtanamento ufficiale del suo profilo Instagram in diretta nazionale, ha conquistato, in una sera, oltre 17k follower, diventando così il nuovo astro nascente nel firmamento delle fashion influenze nostrane

NOEMI. Non credo si possa dare un voto alto a chi porta ancora quel colore di capelli, però non vorrei neanche farla arrabbiare. Mi fa paura. VOTO: 6

DECIBEL. in diretta live dagli anni ’80, giacca di pelle migliore di quelle Balenciaga, stile aggressivo, canzone carina. Ti aspetti un “Contessa” buttato lì da un momento all’altro, ma non accade. Peccato. VOTO: 8

ELIO E LE STORIE TESE. Lui è vestito da Aladdin, ma la canzone è super triste!!! VOTO 7, per i costumi e perché li ha raccomandati anche la Hunziker.

CACCAMO. Non pervenuto. Davvero. VOTO: RENDITI VISIBILE.

RED CANZIAN. I Pooh che si sono presentati separati sono come quando ti lasci e poi andate al matrimonio dell’amico in comune, entrambi con i rispettivi partner: gran tristezza, grande nostalgia. VOTO: 3

LUCA BARBAROSSA. uno stornello in dialetto romano di borgata a sud, tipo Garbatella. La personificazione della poraccitudine. VOTO: 2

DIODATO E ROY PACI: la porellitudine non fa il monaco ma può rovinare una bella canzone. Come in questo caso. VOTO: 8 alla canzone, 4 al mood porello.