Calcio

Federcalcio, tra gli uomini del commissario Angelo Clarizia, avvocato per Consip e Consorzio Venezia Nuova

Il legale sarà sub commissario nella gestione Fabbricini. Accademico e avvocato temuto nei tribunali, ha lavorato per la Centrale unica degli acquisti. Le sue parcelle, come quelle di altri, rientrano nel fascicolo aperto lo scorso anno dalla Corte dei Conti

Tanti uomini Coni, un paio di volti noti del pallone senza grande esperienza alle spalle. E soprattutto un potente avvocato, Angelo Clarizia, che ha svolto consulenze milionarie per Consip, lavorato per Expo e per il Consorzio Venezia Nuova travolto dall’inchiesta Mose. Ora avrà un ruolo centrale nelle sorti della FederCalcio, tanto più visti i compagni d’avventura. Eccolo il nuovo corso del pallone italiano voluto da Giovanni Malagò.

Dopo il clamoroso fallimento dell’assemblea elettiva di Fiumicino e tre giorni di riflessione, il numero uno dello sport ha annunciato in pompa magna nel salone d’onore del Foro Italico la squadra per il commissariamento della Figc. Lui ha scelto di andare a Milano in Lega calcio, per sedersi al tavolo con i ricchi presidenti della Serie A, a partire da Urbano Cairo e Claudio Lotito. E per questo ha affidato la Federazione al fedelissimo Roberto Fabbricini, segretario generale del Comitato Olimpico (e presto anche presidente della Coni Servizi). Ma la sorpresa è arrivata quando Malagò ha letto i nomi dei due sub commissari: previsto e annunciato quello di Alessandro Costacurta, già con un piede in via Allegri per l’organizzazione degli Europei Under 21 del 2019, che si occuperà della parte tecnica. Nessuno però si aspettava di sentire quello di Angelo Clarizia.

Malagò l’ha presentato in tono un po’ dimesso: “È avvocato e professore ordinario di diritto amministrativo all’Università La Sapienza di Roma”. In realtà, Clarizia è molto più che un semplice accademico: temuto nelle aule di tribunale, conosciutissimo dove conta a Roma come a Milano, noto (suo malgrado) anche alle cronache. Clarizia, ad esempio, è uno dei quattro avvocati a cui Consip ha pagato consulenze per oltre tre milioni di euro (tra loro, anche Alberto Bianchi, presidente della Fondazione Open di Matteo Renzi e uomo di fiducia dell’ex premier): lo scorso anno la procura della Corte dei Conti del Lazio ha aperto un fascicolo sulle maxi parcelle riconosciute dalla partecipate del Ministero dell’Economia, che pure avrebbe in organico 49 legali interni. In particolare Clarizia, il cui nome compare su tante costituzioni in giudizio di Consip davanti al Tar e al Consiglio di Stato, ha ricevuto incarichi per 1,65 milioni dalla centrale nazionale per gli appalti.

Non c’è solo Consip, però, nel curriculum del prossimo uomo forte della FederCalcio: come riportato da un’inchiesta de L’espresso del 2015, Clarizia ha partecipato anche al raggruppamento temporaneo d’imprese (Rti) che si è aggiudicato il bando di gara per i servizi legali di Expo del valore di 630mila euro. Nel “consorzio” compare il nome della Gemma Partners di Andrea Gemma, avvocato vicino al ministro Angelino Alfano, la cui moglie Tiziana Miceli – sempre secondo i documenti citati dal settimanale – avrebbe collaborato in passato per lo studio legale di Clarizia. Tornando ancor più indietro negli anni, l’avvocato originario di Salerno in passato ha difeso pure gli interessi del Consorzio Venezia Nuova. Di lui, l’ex vicedirettore generale del Cvn, Roberto Pravatà, negli interrogatori diceva che “si occupava  di coltivare i rapporti con alcuni consiglieri del Consiglio di Stato, a lui vicini”.

Ora Malagò lo vuole in FederCalcio, vantandosi della sua squadra e rivendicando le scelte fatte: “Sono tutte persone di altissimo profilo, e che non hanno mai avuto a che fare con la Federazione, per dare una segnale di forte discontinuità”. Anche questo è vero fino a un certo punto. Non avrà avuto rapporti con la Figc, ma di sicuro Clarizia ha già lavorato per il Coni: per Malagò ha curato i ricorsi contro l’arcinemico Paolo Barelli (presidente della FederNuoto, fresco candidato di Forza Italia) e per stoppare la raccolta firme per un eventuale referendum sulle Olimpiadi. Incarichi ovviamente per affidamento diretto, anche se per cifre modeste: 30mila euro in tutto il 2016. E Clarizia in fondo conosce già pure il mondo del pallone, avendo difeso Infront e aiutato Mediaset e Sky a vedersi annullata la maximulta ricevuta dal Tar per la presunta manipolazione dell’ultimo bando sui diritti tv (a proposito: in questi giorni si decide il prossimo). Anche a lui Giovanni Malagò ha affidato la rifondazione del calcio italiano.

Twitter: @lVendemiale