Coro di no alle regole imposte dall'Autorità per le garanzie delle comunicazioni sulle ospitate in tv. La conduttrice di Carta Bianca: "Inapplicabili". Per Formigli si trattano i telespettatori "come bambini che non capiscono nulla". Giletti: "Frutto di pressioni politiche". Merlino e Panella: "Inaccettabili e surreali". E secondo Porro la normativa "non verrà mai applicata"
Assurdo. Questa normativa può essere letta in due modi: come ovvia o come inapplicabile. Ovvia perché se quello che stanno tentando di dirci è di essere pluralisti, allora io dico che lo siamo già. Io lo sono: ho un programma con un parterre estremamente pluralista. Circa 60 ospiti settimanali, pare poco? E di certo non la penseranno tutti allo stesso modo, no? I talk propongono una rosa molto ampia di argomenti ed è in primo luogo nostro compito e interesse proporre ospiti sempre diversi e anche ideologicamente molto lontani. È un concetto elementare, che, evidentemente, chi s’è apprestato a scrivere queste nuove regole, non capisce, perché non esperto di tv. Se poi, come credo, il messaggio che deve passare è quello di mettere su piazza le posizioni politiche dei giornalisti che ospito, allora dico che è una misura da regime. Se il sottotesto è di creare un filtro per la libertà di espressione, allora dico che siamo davanti a un esempio di inapplicabilità e di incostituzionalità. Lo trovo inaccettabile.