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  1. Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana di Halloween
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Cinema

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana di Halloween - 4/6

MR.OVE di  Hannes Holm, MY NAME IS EMILY di Simon Fitzmaurice, MISTERO A CROOKED HOUSE, GLI ASTEROIDI di Germano Maccioni, FINCHÉ C’È PROSECCO C’È SPERANZA di Antonio Padovan, GEOSTORM di Dean Devlin. Recensioni, schede e trailer

GLI ASTEROIDI di Germano Maccioni. Con Pippo Delbono, Chiara Caselli, Adriana Barbieri. Italia 2017. Durata 91’ Voto 2/5 (DT)

In una provincia della bassa emiliana, tutta capannoni industriali dismessi, monotoni cavalcavia autostradali, tristi bar e pizzerie d’asporto, vivono l’introverso diciannovenne Pietro, padre suicida e madre imprenditrice a cui stanno pignorando ogni bene; l’amico Ivan che sta preparando l’ennesimo furto con la banda dei candelabri tiranneggiata dal malavitoso pizzaiolo Ugo; lo strambo Cosmic che attende l’asteroide che sfiorerà la Terra saltabeccando tra enormi antenne paraboliche e un capannone dove dipinge; la bella Chiara dalle labbrone tumide che fa l’università ma serve al bancone del lurido bar. Il silente e iracondo isolamento di Pietro subirà uno scossone quando Ivan lo convincerà a partecipare ad un furto di oggetti sacri. Gli Asteroidi è uno di quegli esempi supremi di cinema nato vecchio, tutto simbolicamente e poeticamente posticcio, brandelli di filosofia evocati qua e là (ahi, il cattolicesimo democratico che mostri ha partorito in Emilia), tesi politiche precostituite e didascaliche dietro l’angolo (sempre la solita sinistra che non c’è più), imbottito di silenzi, gesti liberatori e metaforici, come quella sequenza da galera con il suono di un violoncello/segno di libertà che riappare sovrapponendosi all’immagine dei corpi di Pietro e Chiara mentre fanno l’amore con la penetrazione di lui che compie lo stesso movimento dell’archetto sulle corde dello strumento. Una domanda: ma davvero esiste un’impellenza creativa siffatta o è un atto dimostrativo per entrare nel milieu del d’essai corrucciato progressista contemporaneo? E soprattutto: risparmiateci una volta per tutte le letali e annoiate apparizioni cinematografiche di Pippo Delbono.