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Mens Sana Siena, il Tribunale della Fip conferma: “Due scudetti revocati e radiazione per l’ex dg Minucci”

Dopo il nuovo processo disposto dal Collegio di garanzia del Coni, i giudici della Federbasket confermano quanto deciso il 7 ottobre 2016: cinque titoli tolti al club allora sponsorizzato dal Monte dei Paschi e squalifica a vita per il deus ex machina del 'miracolo' toscano

Il Tribunale Federale della Federbasket ribalta nuovamente il verdetto del Collegio di garanzia del Coni e toglie nuovamente due scudetti, due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana alla Mens Sana Siena, all’epoca sponsorizzata dal Monte dei Paschi. Contestualmente, i giudici della Fip hanno deciso di radiare l’ex presidente e direttore generale del club toscano, Ferdinando Minucci.

Il provvedimento del tribunale federale è in linea con il primo pronunciamento del 7 ottobre 2016, poi annullato dal Coni che aveva restituito gli scudetti alla Mens Sana, annullato la squalifica a vita di Minucci e disposto un nuovo processo. Dopo la trasmissione degli atti dal Collegio di garanzia, i giudici hanno confermato quello che un anno fa era stato il loro giudizio sulla vicenda della presunta frode sportiva della Mens Sana Siena.

Il processo era partito dopo il fallimento della società e l’inchiesta penale Time Out della procura di Siena che aveva scoperchiato il presunto modus operandi interno alla società che per quasi un decennio aveva dominato la pallacanestro italiana. Secondo quanto avevano accertato i giudici della Fip un anno fa “la sistematica indicazione nei bilanci societari, da parte degli amministratori della Mens Sana, di elementi non rispondenti alla realtà” oltre a “cagionare il dissesto della società stessa” determinava “per quanto interessa in questa sede non solo la retrocessione in nero di somme di denaro”, ma soprattutto “la falsificazione e l’inesistenza dei requisiti necessari ed indispensabili per l’iscrizione ai campionati federali”.

Siena, insomma, sosteneva il Tribunale federale, non avrebbe dovuto partecipare a quei campionati che poi vinse. Secondo i giudici, ci riuscì grazie alla falsificazione dei bilanci e a quel “sistema”, così lo definì il tribunale nelle motivazioni, che vedeva a capo l’ex dg Minucci, imputato con altre 13 persone nel processo Time Out con l’accusato a vario titolo di 33 reati fra cui associazione a delinquere, frode fiscale, riciclaggio, ricettazione, bancarotta fraudolenta e false fatture. Durante l’udienza preliminare, i difensori di Minucci hanno presentato una richiesta di patteggiamento a 4 anni di carcere, depositando anche 650mila euro come condotta riparatoria. La decisione del gup è attesa a dicembre.