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Minniti, Scanzi: “L’anomalia è che ad Atreju venga applaudito, non che sia fischiato”. E Meloni (Fdi) battibecca con Gruber

Battibecco a Otto e Mezzo (La7) tra la deputata di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e la conduttrice del talk show politico, Lilli Gruber, sulla partecipazione del ministro dell’Interno Marco Minniti alla festa di Atreju. Gruber chiede a Meloni il motivo per cui il ministro è stato fischiato per le sue frasi antifasciste. La parlamentare smentisce: “No, non l’hanno fischiato per quel motivo, ma per la sua difesa della legge Fiano”. “Però l’hanno fischiato quando ha detto quella frase sul fascismo”, replica Gruber. “No, guardi, io c’ero. Lei no. Mi perdoni” – ribatte, piccata, Meloni – “Vorrei ricordare che il ministro della Giustizia Orlando, cioè uno che dovrebbe sapere di cosa parla, neanche tre giorni fa mi ha dato della fascista. A me fa molta paura la legge Fiano, che è in realtà la classica coperta di Linus della sinistra. Quando la sinistra in Italia arriva oltre la frutta, scomoda l’antifascismo. E pensa che la gente caschi in queste cose”. “L’antifascismo è un valore sacro” – osserva Scanzi, mentre Meloni fa un sorriso sarcastico – “Vorrei far notare che quando ad Atreju va un ministro del Pd, l’anomalia è che non venga fischiato. Sembrava quasi strano che fosse stato fischiato. Rendiamoci anche conto dell’ulteriore paradosso che c’è in questo periodo storico, secondo cui il ministro del Pd ha ricevuto sostanzialmente grandi applausi”. Meloni dissente, ma Scanzi ribadisce: “Trovo paradossale e surreale l’idea che il Pd per arginare la destra fa spesso cose simili a quelle che fa la destra. In ogni caso, a me piacerebbe chiedere alla Meloni anche cosa vuole fare da ora in poi”. Poi si pronuncia sulla legge relativa allo Ius Soli, affossata prima di nascere: “Credo che sia innegabile: è una vittoria del centrodestra e addirittura, forse per la prima volta nella sua vita, è una vittoria di Alfano. Sarà lì tutto confuso ora. Io la trovavo una legge magari migliorabile, ma sacrosanta. Quindi, non ho condiviso né il centrodestra, né il M5S. Io ricordo che scrissi un libro su Beppe Grillo nel 2008 e tra le cose che non mi piacevano di Grillo, c’era al primo posto la sua contrarietà allo Ius Soli”