Cultura

Quattro mezze cartelle /11: L’ultima notte di Galois

Allora, le 4 mezze cartelle prevedono un incipit, un brano scelto dall’autore, una quarta di copertina (o sinossi), alcune note biografiche, per un totale di 4500 battute. E questo va bene per i romanzi. Rimangono racconti e raccolte di poesie. Facciamo così. Racconti: due incipit, quarta di copertina, biografia. Poesie: due poesie, quarta di copertina, biografia. Ed ecco l’undicesima proposta. Le indicazioni per gli invii delle proposte editoriali sono in questo post. Buone cose (rb)

L’ultima notte di Galois
(romanzo matematico)

di Guido Marè

Incipit

(…) Evaristo Galois: una cometa del firmamento matematico… l’alba delle geometrie non euclidee…

Questo sta crepando” disse il testimone chinandosi su Galois.
“Me ne frego. Lascialo ai cani. Andiamo”.
Se ne andarono lasciando il poveretto con il ventre squarciato, sordi ai suoi lamenti.
“Bisogna fare qualcosa” disse Marino.
“Non possiamo fare niente, noi possiamo solo guardare, non ci è permesso di modificare il passato.” disse dr.
“Quello sta morendo!”
Prima o poi è la fine di tutti.”
“Ma quello sta soffrendo, non posso guardare come se fossi al cinema.” così dicendo Marino si avvicinò a Galois. Il giovane aveva una ferita al ventre, profonda e larga, da cui uscivano fiotti di sangue. Gliela tamponò usando un brandello della camicia.
Galois guardò in viso il suo soccorritore, “E’ finita – sussurrò a fatica con una smorfia di dolore – Muoio vittima di un’infame civetta e di due uomini che sono il suo zimbello, in mezzo a miserabili pettegolezzi…avrei preferito morire per la Patria…non rimproveratemi”.
Marino lo sollevò e lo caricò sulle spalle. Percorse un sentiero che lo condusse all’ingresso di una casa colonica. Era stremato dalla fatica, sudato, imbrattato di sangue. Una contadina stava zappando la terra dell’orticello, alla vista dei due si irrigidì per la paura. Marino adagiò Galois su un carretto. Si rivolse alla donna e con il suo miglior francese invocò: “A l’hôpital”.

Brano scelto dall’autore

L’ultimo viaggio
… Gauss, re dei matematici … le geometrie non euclidee …

Appena l’astronave si rimaterializzò, Cantor lasciò la presa e dr fu libero. Anche Marino allentò la stretta che tratteneva il vecchio matematico, trasformandola in un abbraccio affettuoso.
L’uomo si guardò attorno, con calma rassegnata. “Chi siete?”
A rispondergli fu Marino: “Siamo naufraghi, naufraghi nello spazio e nel tempo”.
“Tu – il vecchio puntò il dito sul giovane – Tu sei un angelo del paradiso o un diavolo dell’inferno?”
Marino sorrise.
“E quel coso? – continuò l’altro senza aspettare risposta, alludendo a dr – E questa macchina infernale?” L’ansia in lui stava crescendo. Marino si affrettò a rassicurarlo con tono delicato, con parole misurate, cercando di tranquillizzarlo, per quanto la situazione poteva consentirlo.
“Non temere. La tua vita non è in pericolo. E’ difficile spiegarti la situazione, ma capirai ne sono certo. Io stesso ho provato quello che stai provando tu in questo momento”.
Cantor l’ascoltava con rassegnazione. Dr non interveniva. Marino sentiva che anche l’amico alieno era fortemente preoccupato. Continuò: “Sono inciampato anch’io come te in questa trappola spazio-temporale, che mi ha costretto ad un’odissea del tutto imprevedibile. Il viaggio però potrebbe finire presto per me e per te – dopo una breve pausa aggiunse – e anche per lui – indicò affettuosamente dr – che non è il mostro che tu credi”.
Intervenne l’alieno: “A me finirà certamente male – disse – Abbiamo infranto gravemente la Legge della non interferenza. Un gesto sconsiderato che costerà molto caro a tutti.”
“Ne parli come di un fatto dalle conseguenze cosmiche” lo rimproverò l’amico.
“Abbiamo turbato l’equilibrio temporale, la Legge più rigorosa dell’universo. Ci saranno delle conseguenze catastrofiche.”

Quarta di copertina

Cosa c’entra la luna delle femmine con gli specchi ustori di Archimede?
Cosa c’entra l’inferno dei maschi con il Paradiso di Cantor, il pazzo e geniale matematico della teoria degli insiemi?
Cosa c’entrano i viaggi fra le galassie con la matematica?
Lo narra questo Romanzo matematico, romanzo fantascientifico nella storia della matematica.
Un romanzo d’avventura che descrive in modo rigoroso, ma semplice e divertente lo sviluppo della matematica, dagli albori ad oggi.
In questo racconto, il protagonista umano viene sequestrato da alieni giunti sulla Terra in missione per apprendere la matematica terrestre e per tentare di carpirne un segreto. Infatti, una leggenda pervade i popoli dell’Universo.

Si dice che i primitivi, rozzi e un po’ stupidi terrestri possiedano inconsapevolmente un segreto, nascosto tra le pieghe della loro matematica. Un segreto che si mormora essere il segreto dell’immortalità. Durante la fuga nello spazio peregrinano fra mondi e luoghi impossibili, sulla luna delle femmine, sul pianeta terribile dei maschi, tra guerre stellari e agguati di pirati galattici. Alla fine i due fili conduttori, quello dello sviluppo delle idee matematiche e quello del racconto fantastico, hanno la conclusione in una particolare interpretazione del tempo.

L’autore

Ormai vecchio, riguardando al passato, vede ambizioni letterarie pressoché irrealizzate, soddisfatto solo, ed è già tanto, di ciò che ha realizzato professionalmente: una carriera da insegnante di matematica e scienze nella scuola secondaria di primo grado e la realizzazione di testi di matematica pubblicati da più editori tra cui Mondadori, Mursia e attualmente da Sei – Società editrice internazionale – che ha in catalogo i suoi corsi. Il successo editoriale non corrisponde però alla completa soddisfazione, perché frustrata dal diniego di tutti gli editori di scolastica a pubblicare un corso che proponesse un nuovo modo di presentare la matematica ai discenti: quello storico. E così la frustrazione è stata stemperata dalla pubblicazione come Indie (Amazon) e sotto lo pseudonimo di Anonimus Matematicus di Romanzo matematico, certamente non un corso di matematica, ma un testo in equilibrio tra il divertimento e l’apprendimento.

Guido Marè: poema96@tin.it