Cultura

Quattordici domande brevi da leggere nel tempo di un caffè: risponde Serse Cosmi

Serse Cosmi che da tecnico ha iniziato con i dilettanti arrivando ad allenare in Champions League. Soprannominato l'uomo del fiume è tifosissimo della Roma

1)Come si descriverebbe?
Artefice e vittima della mia passione.

2)Tre suoi peggiori difetti e tre pregi.
Istintivo, pigro e logorroico. Generoso, diretto e istintivo.

3)Cosa la fa arrabbiare fuori dal campo e cosa dentro il campo.
L’assoluta assenza di passione.
Il vittimismo.

4)A cosa non riuscirebbe a rinunciare?
Ad un divano comodo.

5)Cosa la colpisce in una donna e cosa in un uomo.
Nella donna lo sguardo, nell’uomo la cultura.

6)Un rimpianto professionale e uno personale.
Non aver allenato Totti e non suonare uno strumento.
Aver viaggiato poco. E non parlare correttamente altre lingue.

7)Il suo rapporto con i social.
Fino a poco tempo fa inesistenti, ora sto scoprendo Instagram …un’impresa!

8)Le colpe altrui per le quali è più indulgente.
Quelle per salvaguardare la propria dignità e della propria famiglia.

9)Quale talento avrebbe voluto avere.
Senza alcun dubbio  quello musicale.

10)Per un allenatore è peggio avere un presidente che vuole fare l’allenatore oppure avere dei giocatori “senatori”  nello spogliatoio?
La cosa peggiore è il giocatore che vuol fare l’allenatore ed il presidente  che fa il “senatore” nello spogliatoio.

11)Il suo piatto preferito.
Cappelletti in brodo.

12)Libro, film, canzone preferiti.
“Spoon River”, Match point di W. Allen, e “Verranno a chiederti del nostro amore” Fabrizio De André.

13)La persona che ha cambiato la sua vita.
Mio padre.

14)Frase celebre, o modo di dire in cui si rispecchia.
“Quello che non ho è quel che non mi manca”.
( F. De André).

 

e.reguitti@ilfattoquotidiano. it