Cinema

Il cinema all’aperto oltre al glamour della Mostra di Venezia

Ognuno si porterà la sedia da casa, la sera del 29 agosto, per un’occasione speciale: riportare a Venezia il cinema all’aperto. Lo “sceriffo” Luigi Brugnaro non ce l’ha solo con chi grida “Allah Akbar” in piazza San Marco, ma anche con le tradizioni culturali della vita dei veneziani.

In occasione della Mostra del Cinema, in passato, i cittadini della città lagunare godevano della visione dei film all’aperto, prima in campo Sant’Angelo, poi in campo San Polo. Un evento culturale che non era certo tra quelli costosi che gravavano pesantemente sui conti della città, bensì un’occasione importante per stare insieme e guardare un’opera d’arte cinematografica. Nonostante ciò, il commissario Vittorio Zappalorto (ricordo che la città era stata commissariata nel 2014) decise di sopprimerlo, sperando di recuperare anche da lì parte dei soldi mancanti a causa della grande corruzione legata al Mose. La giunta Brugnaro non l’ha mai ripristinato, anche se il sindaco non pare insensibile alla settima arte: gli piace all’aperto purché in terraferma.

Gruppo 25 aprile, un movimento civico veneziano che aveva organizzato la manifestazione del 2 luglio 2017 contro il turismo di massa (su cui ho già pubblicato un post), ha voluto riportare il cinema all’aperto, chiedendo il sostegno al Clan Celentano, da sempre sensibile a questo tipo di battaglie. Quando Luigi Brugnaro non concesse il Palazzo Ducale per la mostra di Berengo Gardin sulle grandi navi, Adriano Celentano twittò: “Se c’è una cosa che un sindaco non dovrebbe mai fare è nascondere la verità anche se non gradita”.

Per questa iniziativa cittadina, il Clan Celentano ha ceduto a titolo gratuito i diritti di Yuppi du, un film con una grande valenza simbolica per Venezia, nel quale recitano Lino Toffolo e Adriano Celentano. La proiezione del 29 è interamente autofinanziata da una cittadinanza che vede, giorno dopo giorno, la propria città sgretolarsi sotto la pressione fortissima dei turisti. Nessun soldo pubblico, dunque, ma una compartecipazione di singoli cittadini, imprese, associazioni. Una serata di segno opposto a quella del 26 giugno scorso, con Red Ronnie in piazza Ferretto, costata 45mila euro al Comune, nemmeno tanto di successo per l’improvvisato esperto di vaccinazione. Soldi usati, a mio parere, senza portare alcun vero contributo alla vita culturale mestrina e veneziana.

Durante la serata verranno distribuite duemila copie di una pubblicazione, Cinema in Campo, alla quale hanno contribuito gratuitamente grandi nomi della scena cinematografica, critici del calibro di Paolo Mereghetti. Un numero che richiama la grafica di Circuito Cinema, il mensile molto letto dagli appassionati e soppresso dall’attuale amministrazione metropolitana.

La Mostra del Cinema di Venezia è un evento che attira un’attenzione mondiale. Tanta stampa, molto red carpet, star hollywoodiane ed europee, e dopo alcuni giorni l’attenzione della stampa si sposterà su un altro festival. Quest’anno gli amanti del cinema si ritroveranno non solo al Lido, ma anche in campo San Polo per la proiezione di Yuppi du. Stare all’aperto nella propria città, vedere un film girato in una Venezia ancora a misura d’uomo sono diventati  gesti politici che vogliono far sentire l’inascoltata volontà dei cittadini veneziani.

Bene farà la stampa a ricordare, accanto al glamour scontato della Mostra del Cinema, anche questa iniziativa che ha il suo peso culturale e civile.