Docenti e scrittori parlano delle tracce dello scritto d'Italiano. "Affrontano tutte questioni attuali e importanti. Un bel segnale", dice Federico Niglia, professore di storia contemporanea alla Luiss. Ma per quanto riguarda la proposta sulla robotica Marco Roccetti, professore e coordinatore del PhD in “Data Science” presso l’Università di Bologna, avverte: "Probabilmente i ragazzi non sono pronti a scriverne in maniera approfondita"
Ambito storico-politico: Disastri e ricostruzioni
Un argomento molto attuale, preciso ma al contempo vago e forse inconsueto per questo ambito. Con un’antologia variegata: si passa dalla contemporaneità di Giorgio Boatti e Alvar Gonzalez-Palacios a Machiavelli. “È una buona traccia, perché permette di inanellare materie diverse: la si può affrontare con un taglio più teorico, puntando sul concetto di distruzione, o con un’ottica più scientifica e tecnica, quasi applicativa. Certo, manca una struttura definita da seguire. E come tutte le tracce molto aperte, può essere pericolosa”. Federico Niglia, professore di Storia contemporanea alla facoltà di Scienze politiche delll’università Luiss Guido Carli di Roma, vede pro e contro per quella che tradizionalmente è uno dei temi preferiti dagli studenti. Nel 2016 trattava il “valore del paesaggio”, e fu il più scelto (22,2% degli studenti totali). Quest’anno, forse, presenta qualche insidia in più: “Apparentemente facile, molto legato all’attualità, con collegamenti pressoché infiniti. Ma io vedo una difficoltà di svolgimento oggettiva: c’è il rischio di perdersi e di scadere nella banalità. Anche perché quanti maturandi sanno che il terremoto che ha cambiato la nostra concezione del disastro naturale è quello di Lisbona del Settecento?”.