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Manchester, servizi segreti inglesi aprono inchiesta interna sulle segnalazioni ignorate

Il kamikaze era stato definito una "potenziale minaccia" e indicato come radicalizzato per almeno tre volte. Aveva combattuto in Libia ed era stato segnalato dai compagni di college per le sue idee estremistiche. Intanto proseguono perquisizioni e arresti

Salman Abedi, l’attentatore di Manchester, era stato definito una “potenziale minaccia” e indicato come radicalizzato per almeno tre volte. Per questo l’MI5, cioè i servizi segreti del Regno Unito, ha aperto un’indagine sul modo in cui sono state trattate le segnalazioni sul terrorista di 22 anni. Obiettivo, capire se e perché gli allarmi siano stati ignorati. La notizia è stata diffusa dalla Bbc, che ha inoltre rivelato che quando aveva 16 anni, durante il periodo estivo di vacanze scolastiche, Abedi aveva combattuto in Libia contro il regime di Muammar Gheddafi assieme al padre. Inoltre, durante gli studi al Manchester College, due persone che lo conoscevano lo avevano segnalato alla polizia tramite la hotline antiterrorismo, per informare le autorità delle sue idee estremistiche.

Nei giorni scorsi sono stati arrestati sia il padre che il fratello minore di Salman, Hashim, che insieme a una cellula jihadista libica aveva pianificato l’uccisione di un delegato tedesco delle Nazioni Unite, Martin Kobler. In totale sono 14 gli arresti effettuati nell’ambito delle indagini per l’attentato, di cui l’ultimo oggi: secondo quanto riporta la Bbc, si tratta di un uomo di 23 anni arrestato nel Sussex (sud dell’Inghilterra) a Shoreham-by-Sea. La polizia questa mattina ha anche effettuato una perquisizione in un’abitazione alla periferia di Manchester, a Whalley Range.