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M5s, dopo l’audio con le accuse ad Addiopizzo il candidato sindaco di Palermo vola a Roma: incontrerà Casalino

Nel day after della divulgazione della registrazione in cui uno dei componenti della comunicazione di Montecitorio critica aspramente la sua gestione dell’associazione Addiopizzo, Ugo Forello è volato nella Capitale. "Tutto quello che c'è in quel file audio rubato è falso", dice l'aspirante sindaco del M5s La deputata Di Benedetto: "Quella registrazione non è rubata". Il dipendente della Comunicazione registrato: "Circostanze prospettate sono prive di fondamento"

È volato a Roma per discutere della brutta vicenda dell’audio con le accuse ai suoi danni. Nel day after della divulgazione della registrazione in cui uno dei componenti della comunicazione di Montecitorio critica aspramente la sua gestione dell’associazione Addiopizzo, Ugo Forello si è dovuto presentare nella Capitale. Il motivo?Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Palermo incontrerà Rocco Casalino, capo della comunicazione dei pentastellati al Senato. Con lui l’avvocato vincitore dalle comunarie – rinviate più volte a causa dell’inchiesta sulle firme false – dovrà fare un punto per cercare di fermare l’emorragia di veleni che ormai da mesi ha spaccato il M5s nel capoluogo siciliano.

L’ultimo atto di una faida che non accenna a placarsi risale a sole 24 ore fa quando in rete ha cominciato a circolare un audio del luglio del 2016. A essere registrata è la voce di Andrea Cottone, componente dello staff della comunicazione di M5S alla Camera ed ex componente di Addiopizzo, che si trova a Montecitorio per parlare con alcuni deputati, tra i quali Riccardo Nuti e Giulia Di Vita, sospesi dal gruppo parlamentare dei 5 Stelle dopo avere ricevuto una richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Palermo per l’inchiesta sulle firme false. Si tratta degli stessi parlamentari che – insieme alle colleghe Claudia Mannino, Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo – avevano inviato un esposto alla procura, accusando il fondatore di Addiopizzo di averepilotato” le dichiarazioni di Claudia La Rocca, la consigliera regionale grillina che per prima ha deciso di collaborare con i magistrati autoaccusandosi della ricopiatura delle firme.  Il documento aveva fatto aprire un’indagine d’ufficio nei confronti di Forello, poi archiviata dai magistrati palermitani. 

L’audio diffuso ieri è una sorta di prequel della faida grillina in sala sicula. I deputati vicini a Nuti, avendo appreso dell’intenzione di Forello di candidarsi alle comunarie, chiedono informazioni a Cottone sul periodo in cui il giornalista collaborava ad Addiopizzo. Cottone racconta dunque della gestione dell’associazione da parte di Forello. Si riferisce a “un circuito meraviglioso” per il quale “si convincono gli imprenditori a denunciare, si portano in questura e gli avvocati diventano automaticamente uno fra Forello e Salvatore Caradonna”. Al processo Addiopizzo si costituisce parte civile “e viene difesa da quell’altro”. “Geniale”, commenta la deputata Chiara Di Benedetto, che oggi interviene nuovamente sul tema con un post su facebook. “In merito all’audio che circola da alcuni giorni in rete, è necessario precisare alcune cose: i partecipanti alla riunione oggetto della registrazione erano pienamente consapevoli e concordi alla registrazione della conversazione. Io e i miei colleghi non abbiamo rubato nulla, non siamo ladri. Aggiungo che ho dato mandato al mio avvocato di querelare chiunque affermi il contrario”, scrive la deputata, annunciando querele. Ieri a promettere denunce erano stati  il Movimento 5 Stelle e Addiopizzo, che però promettevano di portare in tribunale “i soggetti che, a qualsiasi titolo, concorreranno alla diffusione, sia integrale che parziale, della registrazione audio in questione”.

“Tutto quello che c’è in quel file audio rubato è falso. Chi mi attacca lo fa perché sente il profumo della mia vittoria. Sono più forte di qualsiasi registrazione”, dice invece a Repubblica Forello, . “Sono orgoglioso della mia storia di fondatore di un movimento, quale è Addiopizzo, che ha fatto e fa antimafia vera – aggiunge –  Ora ho il dovere di tutelare non solo la mia immagine bensì quella dei tanti militanti di M5s che stanno condividendo con entusiasmo il mio percorso”. Tre giorni fa, tra l’altro, l’audio con la conversazione tra Cottone e i deputati vicini a Nuti è stato depositato dall’avvocato dei parlamentari indagati agli atti dell’inchiesta sulle firme false.

E proprio nel giorno in cui Forello incontra Casalino, ecco che Cottone, dipendente della Comunicazione M5s a Montecitorio, interviene per la prima volta sulla vicenda in maniera ufficiale. Lo fa con un post su facebook in cui  praticamente ritira tutte le accuse lanciate contro Addiopizzo e Forello nell’audio registrato. “Tengo a precisare che si trattava di un’analisi necessariamente preliminare e parziale, contenente dati, notizie o valutazioni sommarie non supportate da specifica documentazione. Questo atto rappresenta l’avvio di un iter che, a seguito di ulteriori chiarimenti, ha sciolto ogni dubbio e chiarito che le circostanze prospettate in quella conversazione si sono rilevate prive di fondamento”, scrive il giornalista ed ex militante dell’associazione antiracket su facebook che poi si scusa con i diretti interessati. “Mi scuso chiaramente con tutte le persone coinvolte e, in particolare, col comitato Addiopizzo e con Ugo Forello nei confronti dei quali, in quella sede, non si sono mai volute formulare accuse di alcun tipo né, tantomeno, esprimere alcun intento diffamatorio. È noto, infatti, come l’esperienza di Addiopizzo abbia negli anni contribuito al progresso della città di Palermo e meriti, pertanto, tutto il più profondo rispetto“.