Società

Vaccini, lo scivolone di Report deve servire a migliorare la farmacovigilanza

Come molti cittadini italiani ammiro in modo smisurato la trasmissione Report che mi ha dato voce la prima volta nel 2010 con Alberto Nerazzini, la seconda volta nel 2013 con Giorgio Mottola e la terza nel 2015 con Sabrina Giannini. Per questo motivo mi ha molto stupito che il nuovo conduttore, Sigfrido Ranucci, abbia mandato in onda un’inchiesta sul vaccino per il papilloma virus impostata male per poi giustificarsene e prendendosi tutte le responsabilità nella puntata successiva.

Dalle pagine di questo mio blog spesso ho chiesto a gran voce chiarimenti sui vaccini antinfluenzali spiegando, fin dal 2011, che la scelta comunque deve essere fatta dal cittadino insieme al suo medico di fiducia. Altra cosa sono tutti gli altri vaccini che sicuramente hanno portato bene all’umanità intera e a cui non si può rinunciare. Anzi credo sia indispensabile imporne l’uso per il bene di tutti, compreso di quello citato nella trasmissione il cui virus è la causa di oltre il 95% di cancro del collo dell’utero.

Difficile giustificare chi intervista persone che hanno avuto complicanze. Occorrono lavori scientifici che giustificano ciò che viene asserito, occorre rifondare la medicina di base togliendole le caratteristiche di controllo che lo Stato le impone per tornare a fare sanità e dare salute anche solo denunciando agli organi preposti le reazioni avverse ai vaccini ed a qualunque farmaco. Occorre avere un organo di farmacovigilanza realmente indipendente e non un ramo di chi i farmaci li autorizza.

Faccio un esempio. Il farmaco antidiabetico orale Actos autorizzato alla vendita in Italia da Aifa, mentre fin dal 2011 è stato ritirato dal mercato in Francia e Germania.
Saranno arrivati realmente i report di reazione avverse Aifa? Quanti? Ma se altre nazioni lo hanno ritirato perché proprio Aifa con soldi nostri sponsorizza un lavoro clinico su Actos? Chi è il controllore e chi il controllato?

Ma la trasmissione di Report ha sortito due effetti ulteriori. Il primo che da giorni si parla di Report (parlatene bene, parlatene male basta che ne parliate) spero non sia questo l’obiettivo del nuovo conduttore. Il secondo che alcuni politici, in particolare quelli di fede renziana, hanno attaccato il programma a scopo elettorale invece di considerare che proprio la politica nomina i vertici di Aifa che a sua volta non controlla né denuncia lo scarso invio di reazioni avverse. Quella stessa politica è quella che ha distrutto la medicina del territorio utilizzata dallo Stato per controllare il numero di prestazioni richieste.

Mi auguro che lo scivolone di Report non venga utilizzato per tarpare le ali al giornalismo d’inchiesta libero che proprio la trasmissione fondata da Milena Gabanelli ci ha insegnato ad amare e seguire.