Cinema

On the milky road – Sulla via Lattea, il ritorno di Emir Kusturica: “È un film che mi piace pensare simile ad una fiaba moderna”

Il dodicesimo film del regista serbo, di cui il FattoQuotidiano.it vi propone il trailer italiano in esclusiva, autore di capolavori come Underground e Ti ricordi di Dolly Bell?, torna nelle sale italiane dall’11 maggio 2017

Provaci ancora Emir. Il dodicesimo film del regista serbo, di cui il FattoQuotidiano.it vi propone il trailer italiano in esclusiva, autore di capolavori come Underground e Ti ricordi di Dolly Bell?, in Concorso all’ultimo festival di Venezia, torna nelle sale italiane con On the milky road/Sulla via Lattea dall’11 maggio 2017 grazie ad Europictures. Siamo in primavera, caos primigenio di un eterna guerra balcanica.

Kosta (Emir Kusturica) è un antieroico e malinconico lattaio che, a cavallo di un asinello attraversa il fronte schivando pallottole per portare il latte ai soldati di una caserma dell’Erzegovina. Nella sua fattoria è atteso e amato da Milena (la travolgente Sloboda Micalovic), ma quando arriva “la Sposa” (Monica Bellucci), promessa moglie del fratello di Milena, un alto grado dell’esercito (serbo?) interpretato dal sempiterno Miki Majnolovic con occhio di vetro, ecco che gli sguardi, le anime e i cuori di Kosta e della nuova arrivata cominciano a viaggiare e battere all’unisono.

La fine della guerra, l’impossibile pace, e la totale devastazione porteranno i due alla fuga inseguiti da tre cecchini che non li molleranno per decine di chilometri fino ad un campo minato con un immenso gregge di pecore in attesa del finale. “È un film che mi piace pensare simile ad una fiaba moderna”, ha spiegato Kusturica. “Si tratta di una storia semplicissima, la cui realizzazione è stata molto fisica e più difficile di quanto effettivamente sembri. Abbiamo girato molto a lungo, principalmente in esterni, lottando con l’ambiente, alla ricerca dei paesaggi che catturassero il profondo spazio interiore dei personaggi principali: un uomo e una donna che si innamorano e sono pronti a sacrificarsi con la natura”.