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Brunello di Montalcino: il più caro, il più raro. Ecco qual è il migliore - 2/3

I migliori Brunello di Montalcino dell’annata 2012, in ordine di scelta

Pian dell’Orino – Brunello di Montalcino 2012 Bassolino di Sopra: la dolcezza e la finezza del frutto maturo, molto più che trascelto. Coltivato e vinificato con perizia, umiltà, ricerca, sensibilità. Senza più i “difetti enologici” del passato. Che sia biodinamico non rileverebbe scriverlo. Se non trovate il Brunello, provate il Rosso di Montalcino.

Biondi Santi  Brunello di Montalcino 2012: giovane, e con una certa asciuttezza, ma pieno di carattere e finezza. Davvero buono e rappresentativo. Ho incontrato Franco Biondi Santi (morto qualche anno fa, a 91 anni, qualche mese dopo che al telefono mi disse che il suo Brunello era stato bocciato in commissione di Assaggio) per 20 anni, ma sono convinto che il figlio Jacopo, stabilmente alla guida dell’azienda, pur dopo la cessione della quota di maggioranza a un grande gruppo francese, stia già facendo un ottimo lavoro, pienamente comparabile a quello passato. Da seguire e comprare, non dimenticando l’eccellente Riserva 2011 e l’emblematica Riserva 2010,  che è da manuale.

Il Marroneto Madonna delle Grazie – Brunello di Montalcino 2012: probabilmente il miglior vino in assaggio all’anteprima del Consorzio. Colpisce per corpo e stile: intenso, balsamico e persistente. Anche il Brunello annata 2012, non selezione, è davvero gustoso.