Cronaca

Trattati di Roma, la sinistra movimentista divisa in piazza. Timore black bloc per la manifestazione degli Euro-Stop

Le anime della galassia antagonista si presentano in due cortei separati. A preoccupare maggiormente sono le frange anarchiche e la possibilità di incontri ravvicinati con i gruppi di ultras che già hanno annunciato un sit-in parallelo. 5mila gli uomini schierati e città blindata. E tra gli organizzatori c'è chi, dietro anonimato, non nasconde i rischi: "Cercheremo di evitare situazioni ingestibili, ma noi non legittimiamo solo la visione pacifica"

La grande paura del blocco nero. In vista delle celebrazioni dei Trattati del 1957, i fatti di Londra hanno portato in cima alle paure dei romani il timore di attacchi jihadisti. Ma, a tutt’oggi, è il corteo della piattaforma “Euro-stop” ad accentrare le tensioni delle forze dell’ordine per la possibilità di scontri di piazza. La manifestazione – a cui parteciperanno i collettivi della sinistra antagonista, i centri sociali e alcuni gruppi anarchici italiani e europei – è quella che preoccupa maggiormente la Questura di Roma, che per l’intera giornata ha disposto lo schieramento di 5.000 agenti, tiratori scelti sui palazzi e due zone off-limits, una blu e una verde. Il rischio concreto, secondo le forze dell’ordine, è che si replichino i fatti del 1 maggio 2015 a Milano in occasione dell’apertura dell’Expo, oppure quelli del 15 ottobre 2011, quando Roma fu messa a ferro e fuoco dai cosiddetti Indignados. Proprio a seguito di quella manifestazione, la sinistra movimentista italiana ha iniziato un lento processo di spaccatura che si tradurrà nella presenza di due manifestazioni distinte, con posizioni diverse rispetto alla visione europea: la prima, quella del “Social Forum”, denominata Nostra Europa, ospiterà posizioni più “spinelliane”; mentre la seconda, Euro-Stop appunto, si pone l’obiettivo di “rompere la cattivissima Ue”. Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno controllando anche punti diversi della città, fuori dalle zone blu e verdi, dove potrebbero verificarsi focolai: la massima allerta scatterà già da questa sera intorno alle ambasciate e agli hotel dove alloggeranno capi di stato e ministri invitati alla cerimonia del 25, e il controllo è stato esteso anche alla attività sui social network.

CENTRI SOCIALI E SINISTRA SPACCATA – Pur partendo da posizioni radicali comuni, dunque, la frattura nella sinistra movimentista appare a oggi difficilmente sanabile. A tenere banco è la visione dell’Europa. Agli eventi di Nostra Europa, ad esempio, parteciperanno i leader greci Alex Tsipras con la sua Syriza e Yanis Varoufakis con Diem25, mentre Euro-stop ha dalla sua la pasionaria No-Tav Nicoletta Dosio e il sindacalista ex Fiom Giorgio Cremaschi. Ma è nei quartier generali sul territorio che si consuma lo strappo. I centri sociali a Roma sono divisi esattamente a metà. Sul fronte “europeista critico” Esc e i collettivi di San Lorenzo-Università, così come lo storico Csoa La Strada di Garbatella; gli Euro-stop, invece, si appoggiano ai Csoa Corto Circuito e Spartaco di Cinecittà, da giorni ormai presidiati in incognito dalle forze dell’ordine. Frattura anche nei movimenti per la casa: i gruppi guidati storicamente da Luca Fagiano e Paolo Di Vetta – entrambi da tempo sottoposti a provvedimenti restrittivi da parte del Tribunale di Roma – restano sul fronte critico insieme alla Rete delle Periferie e alle occupazioni abitative, mentre Action di Andrea “Tarzan” Alzetta dovrebbe aderire a Euro-stop. La scissione ricalca grossomodo i movimenti politici in atto, visto che l’ormai ex Sel romana si è lanciata nel dialogo con i fuoriusciti del Pd, mentre Rifondazione Comunista ha rotto con la direzione nazionale ed ha aderito alla Piattaforma Euro-Stop, rinforzandola. Per molti dei gruppi più radicali, tuttavia, pare che questo sia solo un “evento di passaggio” in vista del G7 di Taormina – a un centinaio di chilometri di Roma – previsto per il 26 e 27 maggio.

BUS IN ARRIVO DA TUTTA ITALIA – Il quadro politico appena descritto non fa che radicalizzare la presenza al corteo Euro-stop, aumentando i rischi di incidenti. In queste ore sarebbero in viaggio ben 50 pullman pieni di militanti antagonisti, che le forze dell’ordine stanno identificando uno ad uno attraverso i posti di blocco ordinati dalla Questura ai caselli autostradali. Fuori dalla scena romana, i gruppi più temuti sono quelli provenienti da nord-ovest, territorio a completo appannaggio dei No-Tav piemontesi, e dal nord-est. Sarà sicuramente presente un nutrito gruppo dei centri sociali napoletani, gli stessi che hanno organizzato i cortei da cui sono partiti gli scontri il giorno della visita sotto il Vesuvio di Matteo Salvini. Per quanto riguarda i gruppi esteri, nonostante le dichiarazioni rese dagli organizzatori, resta alto l’allarme per la presenza di gruppi anarchici, in particolare greci, che andrebbero a rinforzare il “blocco nero” già presente nelle pieghe dei movimenti nostrani: spiccano su tutti i militanti del Movimento Antiautoritario (AK) che ha riunito in Rete i focolai della penisola. Fra le sigle italiane che spiccano, invece, il collettivo Militant, Rossa, Fronte Popolare, Collettivo Putilov, il Collettivo Politico Porco Rosso di Siena, la Rete No War e le liste No Nato e No Tav, oltre alla Confederazione per la Liberazione Nazionale. Nutrita a Roma la presenza del sindacato Usb, ormai in rotta con i Cobas.

IL COLLOQUIO – A ilfattoquotidiano.it arriva la testimonianza di Alec, fra gli organizzatori del corteo Euro-stop e parte integrante del collettivo Militant. Dalle sue parole, traspare una certa preparazione a eventi che potrebbero andare oltre la protesta “civile”: “Non ci saranno limiti a chi vuole stare nel corteo – dice – anche le frange anarchico-radicali che lo vorranno, potranno essere presenti. Non so poi se si esprimeranno in forme più o meno conflittuali”. E ancora: “Essendo una piazza che raccoglie tutta una insofferenza radicale, sia politica che sociale, conterrà tutti i pezzi di sinistra che si sono espressi in questi anni nelle forme più varie”. D’altronde, “è comprensibile che per tutto quello che sta portando l’Unione Europea, vi sia un sentimento di contestazione antagonista difficile da reprimere”. Tradotto: non ci sarà una reale presa di distanza dai violenti e ognuno si prenderà la responsabilità “politica e materiale” di quello che accadrà. Alec aggiunge: “Noi non legittimiamo esclusivamente la visione pacifica per cui devi fare per forza la sfilata e restare in quei limiti. Certo, la mia opinione è che situazioni come quella di Milano del 2015 siano controproducenti, perché in quel caso non ci venne più data la possibilità di manifestare e le ragioni del No-Expo vennero sotterrate dalla propaganda. Detto questo, l’unica condizione per sabato è la garanzia che il corteo inizi e finisca dove e previsto e di provare a non rovinarlo con situazioni ingestibili”. Secondo l’esponente del gruppo Militant, tuttavia, “c’e’ stato un pompaggio mediatico, quasi terroristico, di questo corteo, dipinto solo come la manifestazione del blocco nero; tra l’altro siamo in una fase di completo riflusso e ritirata storica e dunque non è nemmeno detto che si riesca ad arrivare ai numeri indicati dalla Questura (8.000 persone, ndr) che sarebbero un bel risultato”. E il blocco nero? E gli anarchici europei? “Ogni volta si tira fuori questo spauracchio dalla Germania o dalla Grecia – racconta – ma credo che saremo al 90% italiani”. Ma a Milano furono arrestati 5 giovani greci: “Sì, ma non e’ il 25 marzo la chiamata internazionale, noi non abbiamo mai subodorato questa cosa. Poi vedremo”.

LE ZONE DELL’ALLERTA – E’ evidente come di fronte a una situazione del genere non si possa far altro che prepararsi al peggio. Da fonti interne alla Questura di Roma, si apprende che ci sarebbero altre zone a rischio incidenti, anche fuori dai tracciati dei 5 cortei. In queste ore, in particolare, a San Vitale sarebbero allarmati per le dichiarazioni rese pochi giorni fa a Il Messaggero da Giuliano Castellino, leader di estrema destra, al quale rispondono un nutrito gruppo di ultras, prevalentemente romanisti. Inizialmente, l’esponente neofascista aveva annunciato la partecipazione al corteo di Azione Nazionale, promosso da Francesco Storace e Gianni Alemanno, ma proprio dalle colonne del quotidiano romano ha spiegato che sarà presente alle 14.30 con un sit-in a Circo Massimo, proprio a due passi dalla Bocca della Verità, dove si concluderà il corteo di Euro-stop. “Per noi è assolutamente impensabile – spiegano dalla Questura – che possano rischiare il contatto due realtà così radicalmente diverse in una situazione del genere. Faremo di tutto per evitarlo”. Resta poi forte la paura di focolai periferici. Escluso che si possano verificarsi fatti simili alle devastazioni dei tifosi del Feyenoord del 2015, le forze dell’ordine presidieranno sin dalla serata di venerdì i principali monumenti e luoghi di aggregazione – i quartieri romani di San Lorenzo, Pigneto, Garbatella, Monti e Ponte Milvio – così come le ambasciate e gli hotel compresi all’interno della “zona verde”.

MEZZI PUBBLICI E PARCHEGGI – Intanto, proseguono le prescrizioni per i cittadini romani. Secondo quanto comunicato dalla Questura, l’area del Campidoglio, dalle ore 00.30 di sabato sino a cessate esigenze (ore 14 circa) e quella del Quirinale dalle ore 7.00 e sino a cessate esigenze (ore 15 circa) saranno interdette al traffico. Potranno comunque accedere a tali aree residenti, addetti ai lavori, lavoratori e chiunque altro abbia titolo ad entrare salvo controlli delle forze dell’ordine. Non sarà possibile parcheggiare dalle ore 19 del venerdì, per una maggiore sicurezza dei cittadini, è vietata la sosta di tutti i veicoli (inclusi motoveicoli e ciclomotori) ed i cassonetti delle vie percorse dal corteo Euro-stop saranno rimossi. Si tratta quindi di Piazzale Ostiense, via Marmorata e strade limitrofe, Piazza dell’Emporio, lungotevere Aventino e piazza Bocca della Verità. Stessi provvedimenti riguarderanno ovviamente l’area del Campidoglio. Resteranno poi chiuse le fermate della metropolitana Colosseo, Barberini e Spagna. Nel dettaglio per quanto concerne il trasporto pubblico: dalle ore 00.30 sino a cessate esigenze (ore 14 circa) le fermate e i capolinea dei mezzi di trasporto pubblico presenti nelle due aree (Blue zone e Green zone) saranno sospese; la fermata Colosseo della Metro B e le fermate Barberini e Spagna della Metro A, a partire dall’ultima corsa della serata del venerdì e per tutta la giornata del sabato, saranno chiuse. Saranno comunque disponibili le fermate precedenti e successive. Il capolinea della linea tramviaria 8 sarà spostato alla fermata sita in via Arenula/Cairoli. Per quanto concerne i pedoni dalle ore 00.30 sino a cessate esigenze il transito pedonale nell’area Campidoglio sarà consentito solo agli aventi titolo previa verifica dei presupposti ed effettuazione di controlli di sicurezza; dalle ore 7.00 e sino a cessate esigenze, il transito pedonale nell’area Quirinale sarà consentito solo agli aventi titolo previa verifica dei presupposti ed effettuazione di controlli di sicurezza. Potranno tuttavia accedervi, in ogni caso, residenti, addetti ai lavori, lavoratori e chiunque altro abbia un titolo ad entrare.