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Sanità, il gruppo Humanitas dei Rocca e il San Donato dei Rotelli alleati per comprare l’Istituto oncologico di Veronesi

La manifestazione d’interesse riguarda anche il Centro cardiologico Monzino. Il figlio di Veronesi, Paolo, ha detto di aver già "parlato con tutti gli interlocutori" e ha definito la proposta "una cosa positiva per Milano e per il gruppo" dicendo che "papà ne sarebbe felice". A stretto giro i vertici hanno puntualizzato che l'acquisizione "non è stata né sollecitata, né concordata, né condivisa preventivamente con il management e con il cda"

A meno di tre mesi dalla morte di Umberto Veronesi, il “suo” Istituto europeo di oncologia (Ieo) e il Centro cardiologico Monzino, che fa parte dello stesso gruppo, si apprestano a passare di mano. La settimana scorsa, infatti, il gruppo della sanità privata Humanitas di Gianfelice Rocca e il San Donato della famiglia Rotelli hanno presentato una manifestazione d’interesse congiunta al consiglio di amministrazione di Ieo e Monzino. Secondo l’AdnKronos il presidente di Assolombarda e la famiglia dello scomparso Giuseppe Rotelli, a cui fa capo anche il San Raffaele, intendono valorizzare il patrimonio scientifico dei due Irccs milanesi cresciuti sotto l’ala del grande oncologo scomparso a novembre alla soglia dei 91 anni e internazionalizzarli creando un polo oncologico con l’Humanitas e uno cardiovascolare con il gruppo ospedaliero San Donato guidato da Paolo Rotelli.

Paolo Veronesi, il figlio di Umberto, che presiede la Fondazione Umberto Veronesi e dirige la divisione di senologia chirurgica dell’Ieo, ha detto di aver già “parlato con tutti gli interlocutori” ed è convinto che sarebbe “una cosa positiva per Milano e per il gruppo” e “papà ne sarebbe felice“. A stretto giro però lo stesso Ieo ha diffuso un comunicato per puntualizzare che “tale proposta non è stata né sollecitata, né concordata, né condivisa preventivamente con il proprio management e con il proprio Consiglio di amministrazione, che si riserva ogni determinazione in merito”.

“Mettere Milano al centro del panorama scientifico e dell’assistenza sanitaria a livello internazionale è sempre stato il sogno di papà”, sostiene dal canto suo Paolo Veronesi. “Un sogno che a un certo punto si è interrotto e che ora credo trovi tutte le possibilità di realizzarsi. Già anni fa – ha spiegato – papà aveva manifestato a Rocca i suoi progetti e il suo desiderio, e gli aveva chiesto di dargli una mano”. Come Ieo, ha continuato, “già siamo il più grande polo oncologico italiano e, mettendo insieme numeri e forza di investimento” con Humanitas “lo diventeremmo anche a livello internazionale. Stessa cosa sul fronte cardiologico”, per il Monzino insieme al gruppo ospedaliero San Donato: “Non ci sarebbero più rivali”.