Trash-Chic

Trash-chic, io invitata di Serie C al Glamour Awards. Il Bon Ton del Natale

L’evento si annuncia croccante. Mi mettono in lista, bontà loro, ma solo dopo le 22.30. E al freddo mi ritrovo a fare la fila con i commessi di mezza Milano. Una volta dentro l’ammuffito club dall’illuminazione funerea, il Circolo del Giardino si presenta in tutto il suo splendore. Non si poteva trovare una location meno adatta per la consegna dei Glamour Awards. Sbircio dentro la sala d’onore e vedo attovagliati e a pancia piena, Cristiana Capotondi, Roberto Bolle, Andrea Della Valle e altri volti noti e non. L’evento pullula di fashion blogger, anche loro racimolano qualche premio. I fashion blogger sono un po’ come la bolla di sapone perché si sa che i followers si comprano a manciate proprio on line. Io, per esempio, il premio allo stile lo avrei dato alla stilosa Fabrizia Grassi, stylist di Glamour Magazine, conosciuta un paio d’ore prima da Fendi. Dove tra una bollicina e un mini-soufflé al cioccolato, una massa silenziosa di cavallette/fashion blogger, a mo’ di lazzari, si erano accaparrati l’agendina Fendi confezionata come un bon bon. C’è chi ne prende quattro, cinque…

Ma esiste un bon ton degli auguri natalizi? E’ perentoria la comunicatrice Benedetta Lignani Marchesani: “Se non lo si fa durante l’anno, almeno a Natale, si prende in mano la penna, meglio se stilografica e si scrive. Sì, si scrive. Non si schiacciano i tasti dell’iPhone. Si scrive. È buona educazione. Si comprano dei buoni, cari, spessi, rassicuranti biglietti d’auguri, con la loro busta foderata, con i disegnini della stella cometa, del fiocco di neve e degli abeti, e si vergano a mano le parole più sincere che si hanno nel cuore. È Natale, insomma…”. Ma come e quando spedirli? “Si mandano unicamente per posta ordinaria, mai corriere, e si spediscono tassativamente entro il primo di dicembre perché i primi biglietti ricevuti sono sempre i più graditi e si evita l’ingolfamento del sotto Natale – interviene l’altro comunicatore Massimiliano Galletti – Mi diverte ricevere biglietti d’auguri con le facce dei figli di amici, è un po’ come seguire di anno in anno l’evoluzione della specie”.

Gli auguri via internet allora è meglio lasciarli ai facebookisti o ai centri commerciali. Non ha dubbi l’imprenditore Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente del Bologna, gentiluomo d’altri tempi: “Gianni Agnelli mi mandava cartoncini molto spessi dove era immortalata tutta la famiglia, cani compresi. Agli amici più cari spedisco pure un chilo di tortellini formato ombelico di Venere (da buon gourmet dice il Gazzoni il tortellino doc non deve superare il cerchio dell’ombelico) e una bottiglia di Lambrusco, lo champagnino emiliano”. Ma qual è il cartoncino d’auguri socialmente più ambito? Quello di Bruno Mentasti, ex patron dell’Acqua Ferrarelle, appassionato di caccia safari. Ogni leone abbattuto viene “infiocchettato” per il banchetto d’auguri natalizi.

La dolce vita romana e l’ultima corsa alle palle di Natale. All’Opening di Belsiana 48 Design&Fashion Cathedral, un con-temporary store ricavato da un oratorio sconsacrato seicentesco dai soffitti affrescati, citato anche da Gabriele d’Annunzio, Cristina Spinella mette sull’altare le creazioni di una quindicina di brand, tutti di nicchia. Pas mal.

Poi si passa al Christmas Street Party tra via dell’Oca e via della Penna dove, il fulcro intorno all’Hotel Locarno, tra cocktail e dj set, .hanno appena aperto bottega/boutique/atelier Lucia Odescalchi con i suoi bijoux, Laura Urbinati con i suoi costumi da bagno adatti per tutte le stagioni e Artisanal Cornucopia, il trendy store di Elif Sallorenzo, eclettica girl turco-americana. “Sarà la nuova via della Spiga”, assicurano in molti. Tra giocolieri e mangiafuoco on the road Beatrice Ferragamo che tradiva il brand di famiglia per sfoggiare una Bizantina Bag (un must-have della season) e due icone d’antan: Claudia Cardinale e Charlotte Rampling.

Poi di corsa per una serata all’hammam. Super festa per i 10 anni di AcquaMadre, l’unico bagno turco in città, tra il portico d’Ottavia e la fontana delle Tartarughe, ideato da Mario Gammino, che tra atmosfere evanescenti ha evocato le antiche “thermae” romane. C’è chi non ha esitato a spogliarsi per gettarsi tra i vapori. Tutto il resto è noia. Con l’eccezione dell’antico CaFè Farnese. Proprio davanti a quello spettacolo dell’ambasciata di Francia, la piazza è invasa da un’eterogenea miscellanea di amanti dei Martini, shakerati da Fabio Cortese, ex-giornalista Rai, riciclatosi barman per passione e guru del cocktail di James Bond. Anfitrioni Nicolò e Anna Marzotto, mentre Lignani Marchesani, autrice del décor, piazzava all’ingresso tre scenografici ulivi, dentro candele, vischi e ramoscelli. Sembrava un po’ la grotta di Betlemme. Buon Natale!

@januariapiromal