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  1. Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del 17 e 18 dicembre
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Cinema

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del 17 e 18 dicembre - 4/5

AQUARIUS, NAPLES ’44, POVERI MA RICCHI, THE BIRTH OF A NATION - NASCITA DI UNA NAZIONE, MISS PEREGRINE E LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI. Leggi le recensioni, guarda i trailer e consulta le schede tecniche

THE BIRTH OF A NATION – NASCITA DI UNA NAZIONE di Nate Parker, con Nate Parker, Arnie Hammer. (Usa, 2016). Durata: 120′  Voto 2/5 (AMP)

L’antica tradizione africana vuole che i predestinati alla leadership siano segnati sul corpo dalla nascita. Così è il piccolo Nat, nato nel 1800 da schiavi neri della Virginia, cresciuto da mamma e nonna dopo la forzata fuga del padre accusato di ribellione. Della sua intelligenza fuori dal comune si accorge la padrona della piantagione di cotone ove lavora la sua famiglia, che decide di istruirlo personalmente alla lettura della Bibbia. Divenuto colto e consapevole, Nat si sposa con la schiava Cherry, ha un bimbo e viene “impiegato” dal figlio della ormai scomparsa padrona, Sam Turner, come predicatore presso altrui comunità di schiavi. Lo scopo è sopire sul nascere i moti ribelli che insorgono nei neri, ridotti a condizioni disumane. A 30 anni prima della Guerra Civile, Nat diventa il primo leader rivoltoso afro-americano, capace di scompigliare con le proprie parole le diaboliche intenzioni dei padroni. Enfatico a tutti i livelli, l’esordio in “lungo” di Nate Parker inverte di segno l’opera omonima di D. W. Griffith con lo scopo di rovesciare i valori fondativi della nazione americana, legittimando un paradigma storico pertinente alle attuali società e politica statunitensi. Dunque la Nazione celebrata da Nat/Nate è essenzialmente quella definita dal popolo afro-americano in uno dei suoi momenti topici della lotta verso la libertà. Ma sono l’urgenza narrativa e la “violenza” dimostrativa a danneggiare un racconto cinematografico generato da nobili intenzioni. Non basta infatti incendiare lo schermo come fecero i ribelli neri sulle tenute dei bianchi per giustificare l’approssimazione linguistica di cui il film si fa portatore, con ambizioni e presunzioni eccessive. Evidenti le schegge rabbiose alla Mel Gibson, simile eroe epico con il suo William Wallace.