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Luca Lotti ministro dello Sport: dalla Ryder Cup ai diritti tv, tutte le partite su cui l’uomo di Renzi è una garanzia

La nomina dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio è stata accolta con grande entusiasmo da Coni, Figc e altre federazioni sportive. Il motivo è semplice: il braccio destro dell'ex premier chiuderà tutta una serie di questioni delicate, prima fra tutte la garanzia governativa di quasi 100 milioni di euro per il più importante torneo di golf al mondo

I 97 milioni a garanzia della Ryder Cup di golf e poi la riforma della legge Melandri, le elezioni della Figc, i rapporti con Giovanni Malagò. E chissà, forse, anche una legge sugli impianti sportivi. La scelta di istituire di nuovo un ministero dello Sport, e soprattutto di assegnarlo a Luca Lotti, ha fatto scattare la standing ovation al Coni e nelle Federazioni. Perché il braccio destro di Matteo Renzi a cui è stato affidato il dicastero, scomparso dopo le dimissioni di Josefa Idem, è l’uomo che si era occupato di questi temi negli scorsi anni e ora avrà carta bianca e maggiore tempo da dedicare in prima persona al mondo sportivo italiano.

L’entusiasmo di Coni e Figc – Nessuno ha nascosto la soddisfazione per l’incarico Lotti. La prima benedizione è arrivata da Giovanni Malagò, a nome di tutti: “Siamo contenti che abbia preso la delega allo sport, perché in questi anni ci ha sempre seguito e ha avuto molta attenzione nei nostri confronti. Siamo grati per quello che ha fatto, il mio giudizio è molto obiettivo”, ha scandito entusiasta il numero uno del Coni. È poi toccato a Carlo Tavecchio, nei confronti del quale Lotti era stato tiepido a causa delle gaffes in serie: “Abbiamo appreso con grande soddisfazione delle scelte effettuate dal nuovo governo con l’istituzione del ministero dello Sport e il conferimento dell’incarico a Luca Lotti. È un grande appassionato di calcio e sono convinto che sia la persona giusta per proseguire nell’opera di sostegno e di sviluppo già iniziata dal precedente governo”, ha detto il presidente della Figc che recentemente, grazie a un chirurgico emendamento presentato dal Pd, è riuscito a bilanciare i tagli del Coni e a portare più soldi a tutte le leghe, determinanti per la sua rielezione.

La Ryder Cup torna nel Milleproroghe – In silenzio è rimasto Franco Chimenti, il presidente della Federgolf accreditato di ottimi rapporti con il nuovo ministro. Nessun giubilo a parole, ma è probabilmente il più felice di tutti. Perché la prima missione alla quale Lotti è chiamato riguarda l’inserimento nel decreto Milleproroghe dei 97 milioni di garanzia per la Ryder Cup di golf, stralciati dalla legge di Bilancio, dalla quale Chimenti ha comunque ottenuto 60 milioni cash, scoperti da Il Fatto Quotidiano, per uno dei più grandi eventi di golf al mondo che l’Italia ospiterà nel 2022. Del resto, Chimenti lavora molto nell’ombra e parla poco alla luce del sole: né lui né il comitato organizzatore della competizione hanno voluto rispondere alle 10 domande del Fatto sui finanziamenti pubblici alla Ryder Cup, che si svolgerà sul campo privato della famiglia Biagiotti.

Diritti tv, accelerazione sulla legge? – C’è poi il capitolo della riforma della Legge Melandri sui diritti tv, alla quale lavorò anche l’attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. La bozza delle nuove linee guida è in gestazione da tempo, grazie al lavoro di due deputate del Pd, Lorenza Bonaccorsi e Daniela Sbrollini. Un ‘dossier’ che Lotti ha seguito con attenzione. Da un lato, la nuova legge permetterebbe di distribuire in maniera più equa tra i club il miliardo frutto della vendita dei diritti tv; dall’altro, limita il ruolo dell’advisor Infront sul cui ruolo indaga la procura di Milano da diversi mesi, come anticipato da ilfattoquotidiano.it a fine gennaio. Depositata in commissione, la nuova legge non è ancora stata calendarizzata anche a causa del referendum costituzionale. Salvo clamorose accelerazioni, non avrà impatto sulla prossima asta in programma durante la primavera, quella che assegnerà i diritti per il triennio dal 2018 al 2021 e il cui iter sta muovendo i primi passi.

Nuovi stadi, il desiderio mai sopito – Chiuso il discorso Olimpiadi 2024, per il quale Lotti si è speso molto collaborando con Malagò, restano in piedi i 100 milioni per gli impianti, un impegno preso dal nuovo ministro con il Comitato paralimpico italiano di Luca Pancalli e presentato ad ottobre con l’ex premier Renzi, davanti anche a Tavecchio e al presidente della federvolley Magrì: si tratta di 183 progetti da realizzare nelle periferie, da nord a sud del Paese. E chissà che non venga ripreso in mano anche un antico progetto, mai realizzato a pieno, relativo alla Legge Stadi. Un’urgenza che resta, quella dell’impiantistica sportiva, e sulla quale da mesi si è mosso anche l’Invimit, ente del ministero dell’Economia guidato da Massimo Ferrarese, assieme al Credito Sportivo e alla Serie B. Quella collaborazione a tre da lunedì può giocare di sponda con Lotti, grande appassionato, buon calciatore e ora diventato anche trait d’union dello sport italiano.

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