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Consob, si è dimesso il commissario Paolo Troiano: “Ragioni personali”

Accanto al presidente Giuseppe Vegas restano solo Carmine Di Noia e Giuseppe Maria Berruti, nominati dal governo Renzi lo scorso dicembre dopo anni in cui l'ex braccio destro di Giulio Tremonti aveva retto la commissione da padrone assoluto

La Consob di Giuseppe Vegas perde un commissario. Il consigliere di Stato Paolo Troiano, che era in carica dal gennaio 2011, ha dato le dimissioni dall’incarico e la commissione, giovedì, le ha accolte. Stando alla nota diffusa da Consob, Troiano ha motivato la decisione con “ragioni personali connesse al desiderio di riprendere la propria attività di magistrato amministrativo“. Il suo mandato sarebbe scaduto il 14 dicembre 2017.

Restano dunque in carica, accanto a Vegas, solo Carmine Di Noia e Giuseppe Maria Berruti, l’accademico e il magistrato nominati dal governo Renzi lo scorso dicembre dopo anni in cui l’ex braccio destro di Giulio Tremonti aveva retto la commissione da padrone assoluto. Il suo voto, infatti, vale doppio in caso di parità, per cui poteva far passare qualsiasi decisione anche in caso di contrarietà di Troiano.

La scorsa settimana intanto la commissione ha prorogato di 18 mesi, fino all’11 luglio 2019, il mandato del direttore generale Angelo Apponi, nominato a gennaio 2015 dopo le dimissioni di Gaetano Caputi. Il nome di Apponi, da trent’anni in Consob e dal 2011 a capo della divisione Informazioni emittenti, era emerso nelle carte dell’inchiesta della Procura di Milano su Unipol-Fonsai in merito ai rapporti privilegiati dell’authority con un dirigente di Mediobanca, Stefano Vincenzi, definito dai pm il “plenipotenziario” di Piazzetta Cuccia “nella definizione della sorte del gruppo Fondiaria”. La commissione ha anche rinnovato, sempre fino a luglio 2019, l’incarico del vice direttore generale Giuseppe D’Agostino.