Cronaca

Terremoto, 30mila sfollati. Renzi: “Container prima di Natale”. Ingv: “Suolo si è abbassato fino a 70 cm”

Il premier in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha presentato il decreto per fronteggiare l'emergenza sisma e ha assicurato che, in merito alle risorse, "non c'è nessun braccio di ferro con Bruxelles". Autorizzato uno stanziamento aggiuntivo di 40 milioni di euroIntanto gli sfollati hanno passato la prima notte in auto, palestre e tensostrutture allestite ad hoc. Da domenica mattina altre 700 scosse. Il sindaco di Norcia: "Metà della popolazione non se ne vuole andare"

“Se riusciamo ad accelerare e a portare magari dei containers nell’arco di tempo più ristretto possibile, possiamo probabilmente evitare che vi siano i sei-sette mesi di attesa per le casette di legno da trascorrere altrove. La novità, che già da ieri sera cerchiamo di affrontare, dopo le discussioni nelle Marche e in Umbria, è per venire incontro ai cittadini. I container arriveranno nelle prossime settimane, prima di Natale“. La promessa arriva da Matteo Renzi che, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, parla della sistemazione per gli oltre 30mila sfollati rimasti senza un tetto dopo il fortissimo sisma di domenica mattina e annuncia lo stanziamento di ulteriori 40 milioni di euro. Niente tende, aveva scritto nella sue enews il presidente del Consiglio – “non possiamo averle per qualche mese in montagna, sotto la neve” -, rispondendo ai cittadini che hanno trascorso la notte in auto, nelle strutture della Protezione civile, in impianti sportivi o negli hotel della costa. Ma durante l’incontro con la stampa ha precisato: “Non c’è nessuno scontro sulle tende: metteremo i container, spenderemo un po’ di più ma li metteremo. Se siamo uniti, ricostruiamo tutto”.

Il provvedimento sul sisma, ha continuato, consentirà di avere “4 fasi” tra emergenza e ricostruzione. La prima è “quella dell’immediata emergenza, nella quale chiederemo a chi può di lasciare il territorio, sapendo che sarà un periodo molto limitato”. Poi ci sarà “una fase intermedia, quella del container, che sono meno piacevoli della casetta di legno; quella in cui tra 5-6 mesi, tra la primavera e l’estate le persone potranno tornare in casette di legno”, e infine quella “di ricostruzione“. Nel decreto sul terremoto sono anche previsti “più spazi per il personale a Comuni che spesso hanno pochissimi dipendenti, a tempo determinato. Vediamo se li prendiamo da graduatorie che già ci sono. Daremo più persone per dare una mano sulle aree colpite”.

Ha anche assicurato “misure straordinarie per l’agricoltura e l’allevamento” e che con l’Unione europea “non c’è nessun braccio di ferro” sulle risorse per il terremoto. “Quello che serve lo mettiamo”, ha proseguito, perché “prima del fiscal compact, dal 1997, ci sono le clausole per eventi eccezionali“. Come, ad esempio, “immigrazione e terremoto. Io considero eccezionale anche ciò che serve per mettere a posto l’edilizia scolastica” anche “nei territori non colpiti. Abbiamo avuto tre terremoti in 7 anni – ha continuato – a fronte di questo anche un bambino si rende conto che in Italia c’è un problema sismico” e “con i bambini non si scherza”. Tornando sulle “risorse necessarie” per far fronte all’emergenza terremoto ha precisato che “sono già stanziate in legge di stabilità perché c’è un ampio margine” e che “se ce ne sarà bisogno di ulteriori, le metteremo“.

Da domenica oltre 700 scosse Nuove scosse si sono intanto succedute di ora in ora: sono state 720 quelle registrate dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) dal 30 ottobre, e 18 di loro erano di magnitudo 4 e 5. La più forte, a Norcia, è stata registrata alle 2.27: magnitudo 4.2. Ed è lì che metà della popolazione non vuole andarsene. “Siamo 2000-2500 che vogliono rimanere”, ha detto il sindaco Nicola Alemanno a SkyTg24. Un sisma che, secondo Ingv, ha provocato un abbassamento del suolo fino a 70 centimetri. “Sono dati preliminari” ha detto all’Ansa Simone Atzori, che pur confermando il dato (riferito in particolare ad alcune zone, come quella di Castelluccio) ha precisato come “l’elaborazione delle immagini sia ancora in corso”.

Continua poi la conta dei gravissimi danni alle abitazioni e ai beni storici e artistici. Dopo la scossa 6.5 delle 7:40 del 30 ottobre, la più forte dall’Irpinia, tutti i test di agibilità sugli edifici sono da rifare. Anche la chiesa di S.Maria in Pantano, storico edificio a 1200 metri sul monte Sibilla, è completamente crollata. A Roma, dove la sindaca Virgina Raggi ha deciso per oggi la chiusura delle scuole, e a scopo precauzionale sono state dichiarate inagibili dai vigili del fuoco due chiese del centro storico di Roma: quella di San Francesco nel rione Monti e di quella di piazza Sant’Eustachio ed è stato chiuso il ponte Mazzini.

Notte in auto o nelle tensostrutture: “Le tende non dovevano essere smontate”. Ma Renzi: “Meglio gli hotel” – Chi era in macchina ha fatto i conti anche con le basse temperature, fino a due gradi. La Protezione civile, che sta assistendo oltre 15mila persone, ha allestito una tensostruttura vicino al palazzetto dello sport del comune in provincia di Perugia diventato simbolo di questo terremoto. La Regione ha assicurato che già nelle prossime ore ne saranno montate altre, in modo che nessuno sia costretto a rimanere in auto se ha scelto di rimanere in città pur avendo la casa inagibile o non potendo rientrare per la paura o perché l’abitazione è nella zona rossa.

“Le tende non dovevano essere smontate”, ha detto all’Ansa un abitante in fila per la colazione nella struttura davanti al palasport. “Non sono più solo teli come una volta, ma ambienti confortevoli e riscaldati. Possono permettere a chi rimane qui di affrontare meglio le difficoltà di queste ore”. “Io – ha raccontato – ho perso due case, la mia in cui vivevo prima della scossa del 26 è quella in cui ero andato in affitto ma voglio restare qui. Non possono prendere e portarci via o darci come alternativa solo la macchina. Perché imporci gli alberghi? Per cui poi tra l’altro lo Stato spende anche un sacco di soldi?”. Di diverso avviso Renzi: “Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve”, ha scritto il premier nella sua Enews. “Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l’emergenza”.

A Tolentino inviati dalla costa i lettini da spiaggia – A Tolentino sono stati aperti per gli sfollati impianti sportivi, oratori, palestre. Brandine anche in un’ex concessionaria. Gli stabilimenti balneari di Civitanova Marche e Potenza Picena hanno messo a disposizione anche i lettini da spiaggia. Oltre cinquecento persone sono poi accolte in alberghi nell’area del Trasimeno e oltre 4mila in hotel sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone in Umbria e altre settemila nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale. Oltre 1.100 cittadini sono poi ospitati già dal sisma del 24 agosto in alberghi e strutture ricettive, prevalentemente a San Benedetto del Tronto, nelle abitazioni del progetto C.a.s.e. all’Aquila o nei Map localizzati in altri comuni d’Abruzzo nonché nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.

La presidente dell’Umbria Marini: “Già dalle prossime ore tende collettive per la notte” – La governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini ha discusso della situazione in un incontro a Cascia con il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario governativo Vasco Errani. Dopo il vertice Marini ha detto che la Regione “è fortemente impegnata per poter garantire già dalle prossime ore anche l’allestimento di tende collettive dove poter trascorrere le prossime notti in condizioni, seppur precarie, di sicurezza”. Poi la presidente è andata a Preci per un analogo incontro con il sindaco Pietro Bellini e a Norcia. “Siamo ancora impegnati nella massima emergenza – ha spiegato – per continuare ad assistere la popolazione e garantire tutte le necessità minime per quanti hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni. Purtroppo ora siamo in presenza di numeri che non hanno più nulla a che vedere con il sisma del 24 agosto. Ora invece dobbiamo assistere oltre 5.000 persone”.

La protesta del sindaco di Montecavallo: “Se non ci sono le telecamere non esisti. Non c’è solo Norcia” – Da parte di qualche sindaco non sono mancate le proteste per la “deportazione” degli abitanti dei piccoli centri. Pietro Cecoli, sindaco del piccolo comune Montecavallo (Macerata), tra quelli più distrutti dal sisma di ieri, ha chiesto che “non ci siano comuni di serie A e serie B e neanche di serie C. Ci hanno mandato ad Alba Adriatica (Teramo) a dormire e ci vogliono due ore di pullman per ritornare, mentre sarebbe il caso che ci avvicinassero ai nostri luoghi. Qui finisce che a determinare la vita delle persone sono i presidi tv. Se sei senza telecamere non esisti?”. “Per carità, capisco l’emergenza, tanto di cappello per quello che stanno facendo – ha continuato il primo cittadino – Solerti e pronti nell’aiutarci, ma poi non è che esiste solo il S.Benedetto di Norcia, anche noi abbiamo un’abbazia di S.Benedetto con dentro le tombe dei re longobardi. Insomma, i danni seri ce li abbiamo tutti, mandarci via non risolve il nostro futuro”.

Primi tentativi di sciacallaggio – Alcune persone, spacciandosi per dipendenti comunali e mostrando falsi tesserini, si stanno introducendo negli appartamenti per controlli post sisma: a segnalarlo è il Comune di Montesilvano (Pescara) che, dopo la segnalazione da parte di alcuni cittadini, ha annunciato che “nessun tecnico incaricato dal Comune di Montesilvano sta effettuando ispezioni all’interno di abitazioni private”. “Il Comune – si legge in una nota – non ha incaricato nessun dipendente a tal riguardo. Per tale ragione, chiunque riceva visite del genere presti la massima attenzione e allerti le forze dell’ordine”.

CRONACA ORA PER ORA

20.19 –  A Tolentino danni al 50% degli edifici, 10mila sfollati

19.40 – Renzi: “La chiesa di San Benedetto a Norcia ritornerà, come Assisi”
“La chiesa di San Benedetto a Norcia ritornerà. Tutti noi sappiamo che quei simboli del terremoto devono tornare, così come la chiesa di Assisi. Questo è il punto chiave, i cittadini devono sentire lo Stato con loro”. Lo afferma il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm sul terremoto in Centro Italia.

18.23 – Ingv: “Suolo abbassato fino a 70 centimetri”
Il suolo nelle zone colpite dal terremoto di magnitudo 6,5, avvenuto il 30 ottobre vicino a Norcia, si è abbassato fino a 70 centimetri. Lo indicano le prime immagini inviate dai satelliti. “Sono dati preliminarì’ ha detto all’ANSA Simone Atzori, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). “L’elaborazione delle immagini è in corso – ha aggiunto – ma possiamo già dire che in alcune zone, come Castelluccio, l’abbassamento arriva fino a 70 centimetri”.

17.53 – Gentiloni: “L’Italia ha bisogno della comprensione dell’Unione europea”
“In un’emergenza simile, abbiamo bisogno della comprensione e dell’azione dell’Unione europea”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni parlando con la Cnn a Londra del sisma che ha colpito il centro Italia. “Ricostruiremo le zone colpite dal terremoto e contiamo di ricevere la solidarietà dell’Europa e non solo”, ha aggiunto il capo della diplomazia italiana che nella capitale britannica ha partecipato a un vertice sulla Libia con il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, il segretario di stato americano John Kerry e altri ministri.

17.23 – “A Norcia terremoto con grado superiore rispetto a quello del 24 agosto”
Si può stimare che a Norcia il terremoto abbia avuto un grado tra 8 e 9 della scala Mercalli”, mentre per il terremoto dell’agosto scorso che ha distrutto Amatrice e Accumuli il grado Mercalli “può essere stato compreso fra 9 e 11”, quindi valori inversamente proporzionali al grado Richter. A dirlo è Domenico Angelone del Consiglio nazionale dei Geologi spiegando che “la scala Mercalli o Mcs (Mercalli, Cancani, Sieberg) basa ogni grado sul campo macrosismico, cioè dà una misura del danno basata sull’osservazione macroscopica, a occhio nudo” e “può variare da punto a punto” proprio perchè si basa sulla valutazione del danno.

16.42 – A Viterbo scuole chiuse dal 2 al 5 novembre
Lo ha deciso con un’ordinanza il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini “per permettere, in via precauzionale, le verifiche adeguate”.

16.36 – Ingv: “Probabile crollo del suolo di oltre 25 centimetri”
Acquisite le immagini dei satelliti dell’area colpita dal terremoto di magnitudo 6,5 avvenuto il 30 ottobre dalle quali gli esperti si aspettano di vedere un abbassamento del suolo superiore a 25 centimetri. Lo ha detto all’Ansa Simone Atzori, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). “Stiamo elaborando le immagini – ha aggiunto – ci aspettiamo un abbassamento del suolo superiore rispetto ai due eventi sismici precedenti, del 24 agosto e 26 ottobre, che hanno avuto picchi di 20-25 centimetri”.

15.14 – A Fermo chiusi Duomo, Palazzo dei Priori e Tribunale chiusi
L’ordinanza del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro è stata firmata oggi, e testimonia la gravità dei danni riportati dalle più belle e importanti strutture cittadine. Già lesionate dalla scossa del 24 agosto, tutte le chiese di pregio sono inagibili, così come due condomini con decine di sfollati, che hanno preso posto ieri notte nel palazzetto dello sport.

15.50 – Ministero Beni Culturali: “Per l’arte servono fondi e persone in più”
Lo dice all’Ansa il segretario generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia, che assicura: “ricostruiremo tutto”. La scossa di ieri “ha azzerato quasi tutte le messe in sicurezza”. Per cui oggi si ricomincia con la “verifica dei danni, recupero dei beni mobili, messa in sicurezza dei beni immobili e protezione delle macerie che per noi sono beni culturali”. Riuniti strutturisti per messa in sicurezza della facciata di S.Benedetto di Norcia e altre chiese

14.20 –  Sindaco di Amatrice: “Limitare gli spostamenti”
“Invitiamo tutti coloro che avrebbero voluto raggiungere Amatrice in occasione delle festività del 1 novembre e della commemorazione dei defunti a farlo solo in caso di estrema necessità. Limitate gli spostamenti”. Così all’Adnkronos il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi all’indomani della forte scossa che ha colpito l’Italia centrale.

13.40 – Sindaco di Ascoli Piceno: “Scuole chiuse tutta la settimana”

13.37 – Ponte centro Roma: “Inagibili solo i marciapiedi”
Inagibili a scopo precauzionale, a causa di alcune lesioni, i due marciapiedi ai lati di ponte Mazzini, al centro di Roma, e i passaggi sotto le arcate all’altezza del greto del fiume. Lo si apprende dai vigili del fuoco che hanno effettuato un sopralluogo. A quanto riferito dai pompieri, si sta riaprendo sul ponte la viabilità.

13.11 – Terremoto, Berlino: “Il patto di stabilità è flessibile”
“Il patto di stabilità ha molta flessibilità che può e deve essere utilizzata intelligentemente e su questo la posizione del governo federale non è cambiata”: lo ha detto a Berlino il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda su uno scorporo dei costi del terremoto dal computo del deficit italiano. Seibert, su questa “questione del bilancio”, ha premesso di voler ribadire “ciò che è già stato detto in passato e naturalmente ancora ha validità”.

12:26 – Protezione civile: “Accoglienza sempre più complessa. 15mila assistiti, ma potranno aumentare”
“Abbiamo trascorso una notte complicata sia per i cittadini che per la macchina dell’assistenza”. “La situazione” dell’accoglienza “si fa sempre più complessa, con un numero che si allarga. Il numero di 15mila persone fa riferimento alla parte di popolazione che rientra nel circuito dell’assistenza, da chi è sulla costa e negli alberghi a chi trova accoglienza nelle strutture dei Comuni”, ed è “un numero importante” che “non escludo possa crescere”. Così Titti Postiglione, direttrice dell’ufficio Emergenze della Protezione Civile della Protezione civile. “Il danno è estremamente grave e diffuso: se per il terremoto del 24 agosto abbiamo avuto 70mila istanze per sopralluoghi, adesso questo numero salirà”.

Anche la viabilità “ha subito ulteriori danni, dove già c’erano vulnerabilità altre se ne sono aggiunte, in alcune frazioni è difficilissimo arrivare con mezzi ordinari, anche solo il trasporto di una tenda è difficile: ci vogliono più mezzi per farlo” e “abbiamo visto che il crollo dei massi è ancora possibile. Lavoriamo per consentire ai soccorritori di operare in sicurezza e non è facile, i versanti sono compromessi”.

12:19 – Evacuata la sede del Municipio di Torano
Evacuata la sede del Municipio di Torano, dove in seguito al sisma si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco. A renderlo noto la Provincia di Teramo, che comunica anche di aver convocato i dirigenti scolastici per le ore 13.30 per fare il punto della situazione. Alle 15 ci sarà una riunione con i Comuni colpiti dal sisma che in queste ore sono alle prese con le emergenze sociali e sanitarie conseguenti alla scossa di ieri mattina.

12:19 – “La Ue pronta ad aiutare”
“L’Ue resta pienamente pronta ad aiutare la popolazione e le autorità italiane” nuovamente colpite dal terremoto. Lo ha ribadito oggi il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas dopo che ieri parole simili erano arrivate dal commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis.

12:19 – Chiuse le agenzie Inps di Foligno, Spoleto e Tolentino. In arrivo uffici mobili 

12:16 – Unicef: “Urgenti interventi per i minori sfollati”

12:10 – Ancora chiusa la statale Salaria in provincia di Rieti
Proseguono le operazioni dell’Anas per ripristinare la transitabilità sulle strade statali nelle aree colpite dal sisma. Nella serata di ieri è stato riaperto il tratto della strada statale 4 Salaria ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, precedentemente chiuso a causa della caduta di massi sul piano viabile. Resta al momento chiusa la Salaria in provincia di Rieti, tra Amatrice e Accumoli, così come la statale 685 delle Tre Valli Umbre tra Cerreto di Spoleto e Serravalle, in provincia di Perugia, e tra Norcia (Perugia) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), in corrispondenza del confine umbro marchigiano, a causa della caduta massi e danni alle opere in vari punti dell’infrastruttura.

12:05 – L’Abi alle banche: “Sospendere le rate dei finanziamenti”
L’Associazione Bancaria Italiana, in coerenza con le previsioni contenute nello specifico Protocollo di intesa sottoscritto con la Protezione Civile e le associazioni dei consumatori il 26 ottobre 2015, sta “sensibilizzando, come fatto anche dopo il terremoto dello scorso 24 agosto, i propri associati ad adottare per i residenti dei nuovi territori colpiti le previste sospensioni delle rate dei finanziamenti ipotecari collegati agli immobili residenziali, commerciali e industriali che abbiano avuto danneggiamenti anche parziali dal nuovo terremoto”.

12:04 – Binetti: “Sfollati come i migranti”
“Fa una certa impressione leggere sui giornali di oggi il numero degli sfollati che dall’area di confine umbro-marchigiana si spostano verso la costa, in cerca di soluzioni che garantiscano la massima sicurezza possibile, pur con le inevitabili scomodità collegate ad un trasferimento improvviso e non programmato. Hanno caratteristiche analoghe, fatte salve le debite distanze, dei migranti che approdano ogni giorno sulle nostre coste”. A sostenerlo è Paola Binetti di Area popolare. “Non bastano certamente i due euro dell’sms solidale, anche se quella scritta che corre continuamente nei programmi Tv è una buon campanello d’allarme. Occorre dire un no deciso a quell’atteggiamento di respingimento che ha caratterizzato alcune vicende degli ultimi giorni”.

11:52 – Renzi: “Alle 17 Cdm per le misure straordinarie. No alle tende, ci sono gli alberghi per tutti. Ricostruiremo senza sprechi né ladri”
Il consiglio dei ministri straordinario che adotterà le prime misure dopo il terremoto è “convocato per le 17”, ha annunciato Matteo Renzi nella sua e-news. Alla riunione parteciperanno anche i quattro presidenti delle regioni colpite, il commissario Vasco Errani e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. “Le cose da fare sono difficili, ma chiare. Primo, mettere in sicurezza. Ne parleremo anche oggi. Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l’emergenza”. Poi si deve pensare alla ricostruzione “a regola d’arte. Con il controllo dell’opinione pubblica e di tutti i cittadini. Non va sprecato nemmeno un centesimo e dobbiamo dimostrare chi siamo: persone che – a differenza di alcune vicende del passato – sanno fare opere pubbliche senza sprechi e senza ladri“.

11:43 – Croce Rossa: “Assistenza per convincere le popolazioni a trasferirsi”
“C’è grande paura tra le popolazioni colpite. Oltre ad offrire assistenza materiale abbiamo rafforzato quella psicologica. Speriamo di ridurre al minimo le tensostrutture perché stiamo cercando di convincere più persone possibile a trasferirsi sulla costa”, ha detto all’AdnKronos Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana. “Siamo a Camerino, Visso, Norcia, Spoleto, Sarnano, Corciano e in tutti i paesi colpiti ma anche nei centri che ospiteranno gli sfollati, come Porto San’Elpidio, San Benedetto del Tronto. Stiamo andando incontro all’inverno e quindi è più difficile gestire l’emergenza con le tendopoli, cosa riuscita invece nel caso dell’Aquila dove le ultime tende furono smontate ad ottobre, essendo avvenuto il sisma ad aprile”. “Non c’è emergenza sanitaria – conclude il presidente della Croce Rossa – ma l’assistenza è difficile a causa della geografia dell’area colpita, che non aiuta essendo tante le frazioni da intercettare lungo l’Appennino”.

9:42 – Abitanti di Norcia: “Devono darci le tende, siamo abituati al freddo”
“Scrivetelo che devono darci le tende. I cittadini di Norcia sono abituati al freddo, non ci spaventa. Preferiamo avere una tenda e restare vicino alle nostre case”. Lo ha detto all’AdnKronos il signor Adolfo, in fila come molti altri per una colazione calda alla mensa della protezione civile. “Io – spiega – ho perso due case, la mia in cui vivevo prima della scossa del 26 è quella in cui ero andato in affitto ma voglio restare qui. Non possono prendere e portarci via o darci come alternativa solo la macchina. Devono ascoltarci. Anche perché le tende di adesso non sono teli come quelle di una volta. Sono riscaldate ci staremmo benissimo. Le aree per metterle ci sono, perché imporci gli alberghi? Per cui poi tra l’altro lo Stato spende anche un sacco di soldi?”.

9:12 – Sindaco di Visso: “Il nostro campanile è in piedi, non ci faremo abbattere”
“La gran parte degli abitanti si è spostata sulla costa, con non poche difficoltà e disagi perché il numero delle persone da trasferire è aumentato velocemente: però sono stati portati via quasi tutti, qui sono rimasti gli allevatori che resistono per amore del loro lavoro, non possono e non vogliono lasciare i propri animali”. Lo ha detto all’Adnkronos il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, “Non ho notizie di ulteriori crolli e vorrei a questo proposito sottolineare che nonostante le scosse gran parte del nostro borgo ha retto: ieri sono entrato nella zona rossa ed ho visto il campanile della chiesa ancora in piedi, ha resistito quello è il simbolo di Visso: e se ha retto lui abbiamo il dovere morale di non essere da meno come comunità”.