Politica

M5S, processo Casaleggio vs Favia. L’ex: “Una truffa, vi spiego io cosa sta accadendo nel movimento”

E’ un giudizio spietato quello di Giovanni Favia, ex consigliere regionale 5 stelle, sull’evoluzione del movimento dopo la morte di Gianroberto Casaleggio. “Davanti ad un giudice finalmente dovranno essere trasparenti e comunicare i bilanci” afferma a piazzale Clodio. Favia è in Tribunale a Roma per la querela ricevuta dalla Casaleggio Associati due anni fa, per un editoriale sui bilanci opachi del blog di Beppe Grillo. “Il movimento è stato scippato da quattro carrieristi, yes man, è in mano ad un direttorio star system, quattro persone senza merito che hanno fatto un corso di comunicazione con i soldi del gruppo parlamentare, ormai è un reality, una truffa, tutto cambia per non cambiare, la sua evoluzione verso il modello del partito tradizionale è evidente a tutti, tranne agli esaltati che si aggrappano a poche banalità per fingere che la rivoluzione vada avanti” sostiene l’ex pupillo del movimento in Emilia Romagna. “Noi eravamo puliti, credevamo davvero in un movimento di cittadini informati, la cacciata di Pizzarotti era già scritta, noi abbiamo costruito il movimento quando non c’erano soldi, né prospettive di carriera, adesso parlano alla pancia del Paese, con colpi bassi, vanno da Vespa pur di conquistare un voto in più” aggiunge. “Davide Casaleggio è interessato all’azienda, non alla politica, è un uomo destinato a rimanere nell’ombra, Gianroberto era la mente, è insostituibile, Grillo fa scena come sempre, è un narcisista, la politica non gli interessa, è un battitore libero, come Casaleggio lo influenzava in passato, così oggi si fa influenzare da questi ragazzi, Di Maio e altri non sono pronti né culturalmente ma anche a livello di nervi, tutto gli scoppierà in mano prima o poi” è la sua analisi. Secondo Favia adesso il M5s non è più il motore della rivoluzione, ma la causa dello stallo: “Hanno bloccato il Paese e il vero cambiamento che molti vorrebbero, favorito dalla crisi di rappresentanza ed economica, non è permesso a causa di questa truffa, non è democrazia dal basso, ma democrazia del pubblico, una gara di like e post su Facebook, adesso rimane da vedere quale corrente, chi dei quattro ragazzi carismatici l’avrà vinta”