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  1. Alex Schwazer, la seconda positività al doping e le ipotesi di complotto: ecco perché non c’è nessuna trappola
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Alex Schwazer, la seconda positività al doping e le ipotesi di complotto: ecco perché non c’è nessuna trappola - 5/6

La bistecca contaminata, l’assunzione involontaria, l'interesse a far fuori il marciatore altoatesino, le telefonate di pressione ricevute dall'allenatore Donati poche ore prima della Coppa del Mondo di Roma: sul caso dell'atleta azzurro si è detto tutto e il contrario di tutto. Ilfattoquotidiano.it ha ricostruito ogni particolare della vicenda per provare a fare chiarezza: ecco cosa è emerso

•Sandro Donati ha detto in due interviste a Il Tempo e Libero che “le prove del complotto sono evidenti” anche perché la Iaaf ha cercato di dimostrare che la prova tenuta a marzo da Alex Schwazer davanti “alla Rai a Roma fosse una gara ufficiale”, chiedendo per questo la squalifica “perché in quel periodo non poteva gareggiare”. Ma quell’inchiesta “è stata archiviata”, come aveva già riferito a Repubblica a maggio. È vero?

In parte, ma non quella che ‘aiuterebbe’ Donati. La Iaaf infatti ha effettivamente aperto un’inchiesta su quel test di Schwazer, tenutosi il 13 marzo 2016, come su quello svoltosi il 24 settembre 2015 a Tagliacozzo e pure il 4 ottobre 2015 a Roma. Però le inchieste, secondo quanto risulta a Il Fatto Quotidiano da autorevoli fonti interne alla Iaaf, sono iniziate ad aprile ed erano aperte almeno fino al 24 luglio. E lo sono ancora oggi con ogni probabilità viste le altre priorità che la Iaaf ha in questo momento.