Palazzi & Potere

Parlamento a dieta, Senato: 152 milioni risparmiati in quattro anni

Se dall’inizio della legislatura Montecitorio ha ridotto il fabbisogno di 270 milioni, dal 2013 al 2016 Palazzo Madama ha ricevuto 86,4 milioni di dotazione in meno e restituito altri 65,5 milioni al bilancio dello Stato. E nel 2015 per la prima volta le spese sono scese sotto il mezzo miliardo

Dopo la Camera è la volta del Senato. Se dall’inizio della legislatura la presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, ha annunciato 270 milioni di risparmi tra minor dotazione (150 milioni) e restituzioni al bilancio dello Stato (altri 120), anche a Palazzo Madama la dieta è proseguita incessantemente.

CURA DIMAGRANTE – Dal 2013 al 2016, durante la presidenza di Piero Grasso, il ramo del Parlamento destinato, referendum d’autunno permettendo, a subire la scure della riforma costituzionale, ha ridotto progressivamente il suo fabbisogno. Nel quadriennio i risparmi complessivi ammontano a circa 152 milioni di euro, del quali 86,4 di minore dotazione ricevuta dall’erario e altri 65,5 restituiti alle casse pubbliche. Una sforbiciata che, negli ultimi dieci anni, ha visto ridurre l’incidenza della spesa del Senato in rapporto a quella dello Stato dallo 0,083% allo 0,060%. Non solo. Nel 2015, per la prima volta, i costi di Palazzo Madama sono scesi al di sotto del mezzo miliardo, assestandosi a 495 milioni di euro con un risparmio di spesa di 5,8 milioni. Quanto alle singole voci, gli oneri a carico del bilancio del Senato hanno subito una contrazione di 31 milioni di euro sul fronte delle indennità parlamentari e di 36,7 su quello delle retribuzioni dei dipendenti, scesi negli ultimi dieci anni dalle 1.098 unità del 2006 alle 669 del 2016 (-39,07%).

BEATA TRASPARENZA – Tagli e risparmi vanno di pari passo con la creazione della centrale unica di committenza del Parlamento per la gestione congiunta Camera-Senato di alcune procedure di gara. Rispetto alle quali, in collaborazione con la Consip, Palazzo Madama ha avviato la completa digitalizzazione. Sempre sul fronte della trasparenza, attraverso i suoi 8 canali per la diretta streaming sul web, dall’inizio della Legislatura, sono state trasmesse 1.160 sedute di commissione. Mentre l’archivio web delle sedute d’Aula è ora consultabile anche in modalità frazionata: è cioè possibile selezionare e ascoltare gli interventi di singoli senatori. Con il coinvolgimento dei dipendenti in pensione, inoltre, sono aumentati i momenti di apertura al pubblico, oltre a Palazzo Madama, anche a Palazzo Giustiniani e alla Sala della Costituzione.