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  1. Italia-Germania di nuovo contro: raccontaci i tuoi ricordi. ’70, ’82, 2006, 2012: cosa facevi, con chi eri, come hai esultato – Foto e video
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Europei di Calcio Francia 2016

Italia-Germania di nuovo contro: raccontaci i tuoi ricordi. ’70, ’82, 2006, 2012: cosa facevi, con chi eri, come hai esultato – Foto e video - 14/19

Ricordo personale che diventa pubblico, da condividere su Facebook e su Twitter. L'obiettivo? Raccontare quell'Italia che ogni due e quattro anni si unisce davanti alla tv, da Nord a Sud. Inviate il vostro ricordo a: italiagermania@ilfattoquotidiano.it

Le 2 Italia Germania che non posso dimenticare…

La prima il 4 a 3 dell’Azteca, come può ricordarlo un bambino di 8 anni. Mio padre odiava il calcio, ma la nazionale la guardammo. Non ricordo il primo gol, quello italiano, mi pare che il pareggio di Schnellinger sia stato un gollonzo al 90esimo e oltre, frutto di un errore difensivo nostro. Poi la girandola di gol, con la leggenda di Rivera, che si mette sul palo del 3 a 3 tedesco, su un corner, e non reagendo permette ai tedeschi a pareggiare, poi dice a Ricky Albertosi vado su e e segno. E con il suo piatto destro non perdona Mayer, facendoci arrivare a quella maledetta finale, persa dopo essersela giocata fino alla fine del primo tempo, contro il Brasile di Pelè e Rivelino.

Leggenda appresa, poi, dalle testate sportive questa, come quella degli insulti di Gianni, al compagno di squadra, che, allo scadere dei tempi regolamentari aveva siglato l’uno a uno, perchè Karl Schnellinger era un mitico difensore del Milan di Rocco. Quell’anno, poi, andammo in macchina in Austria, Cecoslovacchia e Germania. Le guardie di frontiera , tedesche, si complimentarono con noi, entusiasti. Non capivo tanta sportività. Mio padre mi spiegò, quella era la Germania Est. Noi avevamo battuto quella dell’Ovest. E, evidentemente, c’era un po’ di tacchetta, con i cugini…

Dissolvenza … 12 anni dopo, 1982. Sono a Cesenatico, con la morosa, e voglio tornare a Forlì, a vedere la partita, ma non abbiamo la macchina. Facciamo l’autostop, ma non ci carica nessuno. Finalmente 2 vecchiette, su una Daf, scatoletta olandese con il cambio automatico, ci caricano. E ci dicono “noi non carichiamo mai nessuno, ma stasera c’è la finale, immaginiamo andiate a vederla.” Ci portano a casa , ma il rigore di Cabrini, quello sbagliato, lo sentiamo alla radio. E non bestemmio, per paura che le vecchiette ci facciano scendere … Ci lasciano sotto casa, gentilissime. Vedremo i gol di Rossi, la corsa di Tardelli, dopo uno di quei tiri che , a uno che giocava terzino e
mediano, vengono una volta nella vita, il colpo di grazia di Altobelli, il gol della bandiera di Breitner. L’esultanza dei nostri, che alzano al cielo la coppa, e Stielike, attonito e distrutto, come un Napoleone dopo Waterlo. E mi rimane nel cuore il presidente partigiano, che irride bonariamente Schmidt, e torna a casa, in aereo, giocando a scopone con Bearzot, Causio e Zoff. Formidabile quella squadra, e anche quel presidente, che tanto mi manca.

Lodovico Zanetti