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Viaggi: alla scoperta di una Croazia bucolica e sconosciuta

Andando controcorrente, decidiamo di esplorare la Croazia dal lato opposto rispetto a quello dove vanno tutti: niente mare e isole quindi, lasciata Zagabria ci dirigiamo verso est.

Dopo poco più di 100 km di verde, tra autostrada scorrevole e strade di campagna ben tenute, attraversando villaggi pittoreschi ci fermiamo a Daruvar, nella regione di Bjelovar-Bilogora. Ci incamminiamo tra alberi secolari dove i Romani fondarono l’insediamento Aquae Balissae” e i primi bagni termali, le cui sorgenti sgorgano ancora oggi nel verde e dove intravediamo alcune persone riempire bottiglie di acqua calda termale.

 

Qui troviamo un centro termale con tanto di camere per chi necessita di trattamenti riabilitativi o vacanzieri in cerca di relax. Una Gru su una zampa ricorda l’origine del nome (in ungherese Daru), che deve al Conte Antun Jankovich (che aveva la gru nel suo stemma) anche il Castello barocco costruito a fine 1700, davanti al quale si ergono i due più vecchi Ginko Biloba di tutta la Croazia. Appena dietro l’angolo, delle scale consentono di raggiungere le cantine del Castello, dove, tra gli odori tipici delle botti, si possono degustare combinazioni di vini e formaggi locali tradizionali, alle nocciole o al tartufo. Daruvar è un mix di culture all’interno del quale quella ceca gode di una posizione di rilievo. I primi Cecoslovacchi vennero chiamati qui per lavorare da uno degli eredi del Conte Jankovich e a loro si deve tra le altre cose uno dei più antichi birrifici, aperto ancora oggi così come l’influenza ceca sulla gastronomia e ne abbiamo la prova a pranzo con le Bramborak (frittelle di patate).

Diciamo arrivederci a Daruvar e ci mettiamo di nuovo in viaggio. Dopo appena 30 km di paesaggi bucolici, fattorie, cicogne e casette rurali, attraversiamo Garešnica, piccolo centro dove ci fermiamo incuriositi dalla musica locale proveniente da un piccolo parco dove sembra esserci una festa di paese. Scopriamo che si tratta di Gastroflora, manifestazione che unisce arte floreale e gastronomia regionale oltre all’immancabile musica tradizional-popolare che cambia dalla musica che si sente ovunque. La sosta imprevista ci induce a scoprire meglio la zona e, seguendo il consiglio di uno degli organizzatori dell’evento, ci rechiamo, poco fuori città a Podgarić dove, dopo un laghetto che sembra incantato, in mezzo ad un bosco, fanno capolino le rovine di Garic grad, una delle più antiche città fortificate della Croazia settentrionale, risalente alla metà del 1200 e abbandonata in seguito ad un’incursione ottomana.

A sera Garešnica ci sorprende ancora una volta con la parte gastronomica della festa dove ogni minoranza delle tante che popolano la regione prepara una specialità culinaria, e ce n’è per tutti i gusti. L’indomani proseguiamo alla scoperta dell’entroterra croato in direzione Bjelovar e per la precisione a Rovisce, dove su una delle colline del paese la travel blogger che mi accompagna ha letto di un’altra sagra floreale dedicata alle peonie, che fioriscono proprio in questi giorni e in onore alle quali si festeggia anche l’arrivo della bella stagione con canti popolari e prodotti tipici. Le tradizioni sono molto forti e ancora intatte in questa parte della Croazia e lo notiamo un po’ ovunque. A Veliko Trojstvo ad esempio, dove l’Etno-park (casa-museo tradizionale) ne è l’ennesima conferma. Qui un’arzilla e simpaticissima nonnina con cui comunichiamo a gesti, vista la nostra impossibilità di parlare croato, ci fa fare un salto nel passato alla scoperta delle abitudini di vita, dei giochi semplici con i quali si divertivano i bambini di una volta o i vestiti tradizionali dell’epoca.

Verso ora di pranzo cominciamo ad attivare il nostro radar culinario e con i numerosi agriturismi presenti c’è solo l’imbarazzo della scelta. Optiamo per il podere OPG Mihoci su un dolce pendio con un panorama favoloso su tutta la regione, delle balle di fieno e un’auto d’epoca di una coppia di Zagabria in week-end fuori porta, creano lo scenario che sembra uscito da un film italiano degli anni 50. Scopriamo altri piatti tradizionali bilogorici come un’insalata a base di orzo, cereali accompagnata da pane ancora caldo e formaggio fresco per finire con la Bilogorska pita, dolce con nocciole, mele e marmellata di prugne, tutto rigorosamente fatto in casa. Nel pomeriggio abbandoniamo temporaneamente questi paesaggi, che ricordano la Toscana, per visitare la città di Bjelovar, voluta dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria che quest’anno festeggia il suo 260° anniversario.

Rimaniamo piacevolmente sorpresi dal clima tranquillo che vi si respira, a cui sicuramente contribuiscono il parco, il centro pedonale e i numerosi caffè con tavolini all’aperto che riscuotono molto successo. Per concludere la giornata, e con essa il viaggio, torniamo nella campagna vicina, su una delle tante colline che circondano la città e ci fermiamo a cenare presso l’agriturismo Vinia, immerso nel verde, tra cavalli, vigne e quell’atmosfera rustica accompagnata dall’ospitalità genuina che qui è di casa.

Tutte le foto: https://goo.gl/YUwEAv