Politica

Matteo Renzi e la liquidità sociale. Ma a liquefarsi è la democrazia

Il suo amico Sensi, lo deve aver avvertito spesso, anzi abbiamo motivo di ritenere quasi quotidianamente: attento Matteo, manovriamo una materia liquida, che ti casca dalle mani in qualsiasi momento. Una cosa va detta, Filippo Sensi questa materia la conosce bene e sa anche manovrarla bene, e proprio per questo ne conosce sia le modalità d’uso che la scadenza consigliabile. Il problema per Renzi è che non siamo in Corea, India o a Singapore. Siamo in Italia, dove la liquidità sociale sbatte sui muri dell’indifferenza e sulle muraglie stratificate di memoria liquida farcita con spessori emozionali ed intergenerazionali di memoria solida. I paragoni che subisce in questi giorni il premier con Craxi o con Berlusconi sono la dimostrazione che la solidità mnemonica a strati, questa Italia non l’ha persa del tutto. E come in una torta storica farcita, quando il ripieno si scioglie resta la solidità della crosta.

Adesso, il prode Sensi starà studiando per Matteo un altro Sigmund, questa volta Freud, per capire fino a che punto può tendere la corda a difesa dell’indifendibile. Starà divorando “psicopatologia della vita quotidiana”, per capire se può sviluppare una strategia percettiva che distragga l’opinione pubblica da petrolio, trivelle, sistema, mafia, parentopoli, banche, tutti tag perigliosi per il premier. I sottoinsiemi di queste parole chiave, infatti creano intrecci percettivi drammatici per la tenuta di questo governo: dici petrolio e pensi a Guatemala con annessi e connessi; dici trivelle e scateni Marina, Sicilia…e ti connetti in un attimo a Mafia…e poi arriva Vespa e siamo allo sciame. Sensi, lo aveva spiegato che lo sciame, viaggia fluttuando portandoti veloce alla popolarità…ma può anche viaggiarti contro inseguendoti ed allora sono problemi seri. Ecco oggi gli sciami si formano, nella stessa materia di cui Renzi ha abbondantemente abusato in questi mesi, ma sono tutti proiettati contro di lui. Lui li chiama poteri forti, e nella sua logica post adolescenziale non ha tutti i torti: uno sciame di cittadini truffati dalle banche è così forte che costringe Zonin a restare in esilio all’estero, ed a tanti ad uscire di casa con parsimonia e senza farsi riconoscere.

Filippo deve avergli anche spiegato che lo sciame puoi farlo uscire a piacimento come una flotta di droni ed intuirne il punto di caduta a volte determinandolo, ma se è fuori e viaggia libero è impossibile costringerlo a rientrare dentro il favo. Ed allora disperato Matteo tira fuori …le riformenoi non siamo come gli altri…,andare a votare è inutile…ma zzzzz niente sciame, solo vespa isolata. Sul lettino di Sensi trasformatosi da guru a psicoanalista, si prova con il brainstorming a rimediare…ma niente…la diretta viene falcidiata da sciami di trolls e fakes e twitter, tira fuori una goccia al giorno che più che di miele viene percepita come petrolio.

Il problema è che i grandi pensatori di questa epoca ci si dimentica di leggerli fino in fondo, quando parlano dei fenomeni come novità e poi spiegano che sono pericolosi perché ad esser liquidi si finisce in una sorveglianza liquida fuori controllo ed allora a liquefarsi è anche la democrazia…quella stessa che ti faceva volare allegro e spensierato nello sciame danzante nell’aria, leggero e leggiadro. Una cosa è la leggerezza dei movimenti e dell’opinione pubblica, altra cosa è la solidità delle Istituzioni Democratiche Repubblicane, destinata a durare oltre gli uomini, oltre le generazioni.