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De Benedetti, il gruppo Cir torna all’utile grazie a cliniche, componentistica auto e plusvalenze

La holding presieduta da Rodolfo De Benedetti ha chiuso il 2015 con 42 milioni di profitti contro il rosso di 23,4 milioni del 2014. In arrivo dividendi per la famiglia. A trainare i ricavi sono state Sogefi e Kos, di cui il fondo F2i partecipato da Cassa depositi e prestiti si prepara a comprare il 37% dai francesi di Ardian. Ha contribuito anche la vendita della quota in Swiss Education Group

Cir, la holding della famiglia De Benedetti, nel 2015 ha registrato un utile di 42 milioni di euro, a fronte della perdita di 23,4 milioni del 2014. E si prepara a distribuire un dividendo di 0,044 euro per azione ai soci, a partire dalla Cofide controllata da Rodolfo, Marco ed Edoardo De Benedetti attraverso la Fratelli De Benedetti sapa. Il gruppo a cui fanno capo Espresso e Repubblica, che all’inizio di marzo ha chiuso un accordo con Fiat e Itedi per l’acquisto di Stampa e Secolo XIX, deve il ritorno al “nero” all’aumento del margine operativo lordo della partecipata Sogefi, che vende componentistica auto anche alla stessa Fiat (115,5 milioni contro i 109,5 del 2014), e di Kosche opera nel settore della sanità con ospedaliresidenze per anziani, centri di riabilitazione, cliniche psichiatriche e comunità terapeutiche. Ha contributo anche la plusvalenza di 41 milioni derivante dalla cessione per 64 milioni del 17,4% in Swiss Education Group, gruppo svizzero che si occupa di formazione manageriale.

I ricavi del gruppo presieduto da Rodolfo De Benedetti sono ammontati a 2,5 miliardi, in crescita del 6,3% rispetto ai 2,39 del 2014. Aumento, spiega la nota del consiglio di amministrazione guidato da Monica Mondardini, “trainato da Sogefi e Kos, che hanno conseguito crescite rispettivamente dell’11,1% e 11,9%”. Kos, che ha visto l’ebitda salire da 60,4 a 76,3 milioni e l’utile netto da 12,3 a 19,8 milioni, si avvia verso il riassetto: il 10 marzo il consiglio di amministrazione del fondo F2i ha dato il via libera all’acquisto del 37% della società dal private equity francese Ardian. Cir a sua volta rileverà una parte della quota di Ardian salendo a circa il 63% e diventando, a valle dell’operazione, socia del fondo partecipato da Cassa depositi e prestiti, le fondazioni bancarie, Intesa e Unicredit e alcune casse previdenziali. Anche per Sogefi, che ha visto il risultato netto scendere da 3,6 a 1,1 milioni, è allo studio un piano di rilancio che mira ad aumentarne la redditività “del tutto insufficiente”.

Nel complesso, il margine operativo lordo di Cir è stato di 218 milioni, in aumento del 10,9% rispetto ai 196,8 del 2014. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31 dicembre 2015 ammontava a 121,7 milioni rispetto a 112,8 del 2014 e la posizione finanziaria netta della capogruppo era positiva per 417,9 milioni, dai 379,5 di fine 2014. Nel 2014 come è noto il gruppo si è anche liberato della zavorra Sorgenia: la società energetica, affossata dai debiti, è passata sotto il controllo delle banche creditrici.