Politica

Quarto, Capuozzo su Fb: “Sul malaffare M5s scappa”. Ai pm: “Ho taciuto? Non abituata a parlare con magistrati “

Woodcock il 12 gennaio: "L'espulsione del consigliere ha avuto un’accelerazione dopo il suo colloquio con l'onorevole?". La sindaca di Quarto: "Assolutamente sì". E poi aggiunge: "Ero pronta a denunciare. Mi ero informata con i carabinieri sul valore giuridico di una mia registrazione". Oggi lo sfogo: "Mani pulite? Le tengono in tasca. Fatta scelta in stanza grigia di Milano"

“E’ inutile avere le mani pulite se poi le si tiene in tasca”. La sindaca di Quarto Rosa Capuozzo su Facebook attacca il Movimento 5 Stelle, da cui è stata espulsa dopo le polemiche per l’inchiesta della Dda di Napoli che vede indagato l’ex consigliere Giovanni De Robbio per voto di scambio e tentata estorsione. “Il M5s”, ha scritto, “ha avuto l’occasione di combattere il malaffare in prima linea con un suo sindaco che lo ha fatto, ma ha preferito scappare a gambe levate, smacchiarsi il vestito, buttando anche il bambino insieme all’acqua sporca. Non si governano così i comuni ed i territori difficili, non si abbandonano così migliaia di persone che hanno creduto in noi e nel Movimento”. E chiude: “E’ stata fatta una scelta politica in una stanza grigia di Milano. Io ho fatto una scelta di principio per i cittadini onesti di Quarto”. 

Intanto nel verbale del suo interrogatorio del 12 gennaio scorso davanti ai pm, alla domanda del come mai, sentita la prima volta, non ha parlato di ricatto, dice: “Ho taciuto perché ero sconvolta e non ero abituata a interloquire con l’autorità giudiziaria. Inoltre avrei voluto acquisire del materiale a supporto della mia denunzia”. Nel verbale si legge anche che Capuozzo voleva comprare “una penna per videoregistrare” De Robbio. La prima cittadina ai magistrati ha riferito anche di aver percepito la natura illecita delle pressioni esercitate dal portavoce solo “durante il terzo incontro del 22 o 23 novembre”, ovvero quando lui ha cominciato a fare riferimento “ai presunti abusi edilizi eseguiti nella sua abitazione”. E con la “penna” che si voleva far regalare da un parente era “determinata a denunciare”. “A conferma di ciò”, si legge nel verbale, “io mi sono anche rivolta al tenente dei carabinieri di Quarto al quale ho anche chiesto che valore giuridico avrebbe avuto una registrazione da me stessa effettuata di un colloquio intervenuto tra me e il De Robbio”.

Agli atti dell’inchiesta c’è anche un messaggio della Capuozzo al vice Andrea Perotti: “De Robbio è stato di un’aggressività disarmante”, scrive il 17 novembre 2015 all’indomani della visita dell’ex consigliere le fece in casa mostrandole la foto aerea che documentava i presunti abusi edilizi eseguiti nella abitazione della prima cittadina. Il 24 novembre però, in occasione della sua prima deposizione, la Capuozzo non parla di minacce ricevute. Non lo farà con i pm nemmeno il 21 dicembre e riconoscerà il “ricatto” solo nel terzo interrogatorio del 22 dicembre. Capuozzo il 12 gennaio, alla domanda del pm Woodcock se abbia informato il direttorio, risponde: “Ho informato immediatamente dopo l’onorevole Fico del mio interrogatorio e del contenuto di tale interrogatorio”. Tale dichiarazione è contenuta nel verbale dell’interrogatorio, in qualità di teste, reso dal sindaco, il 12 gennaio scorso.

Il Movimento 5 Stelle in una nota ha commentato: “Niente di nuovo nelle dichiarazioni di Rosa Capuozzo. Conferma che il M5s non sia mai stato portato a conoscenza della natura ricattatoria delle ‘pressioni’ del consigliere De Robbio”. Il Pd invece continua ad attaccare i grillini per la gestione del caso Quarto: “Prima fingono di non sapere”, ha scritto su Facebook la vicesegretaria dem Debora Serracchiani, “poi quando sono smascherati abbandonano i loro dirigenti sul territorio”.

Il problema prima che nazionale però è anche locale. La giunta infatti, nonostante l’espulsione del sindaco dal Movimento 5 Stelle, ha deciso di andare avanti. In questi giorni però sette consiglieri e tre assessori hanno deciso di dimettersi. Oggi hanno annunciato il passo indietro Rosanna Damiano e Raffaele D’Alise. “E’ stato un vero colpo a tradimento”, hanno commentato i fedelissimi del sindaco. “Ieri sera – si apprende dall’entourage del primo cittadino – nell’ennesimo vertice per confrontare le posizioni e definire il varo di una lista civica per proseguire l’esperienza amministrativa, tutti si erano detti concordi nel sostenere il sindaco Capuozzo”.  C’è rammarico tra i 12 consiglieri “superstiti” anche se c’è la convinzione a voler proseguire perché i numeri sono ancora dalla parte degli ex grillini.