Capitoli

  1. Migranti, scafista pentito spiega il traffico in Libia: “Cantieri navali, armi, polizia corrotta e materassi pieni di dollari”
  2. "IN TUNISIA MI TORTURANO, IN LIBIA MI AMMAZZANO"
  3. "I TRAFFICANTI? IN LIBIA HANNO PURE I CANTIERI NAVALI"
  4. "AL CONFINE POLIZIOTTI TUNISINI CORROTTI". IL CLAN SU FACEBOOK
  5. "MI DATE IL PERMESSO DI SOGGIORNO? VOGLIO ANDARE IN GERMANIA"
Cronaca

"MI DATE IL PERMESSO DI SOGGIORNO? VOGLIO ANDARE IN GERMANIA" - 5/5

"Karim" ha solo 22 anni e per sfuggire alla cattura ha nuotato 12 ore sperando di raggiungere Marsala. Ma è stato "ripescato". Agli investigatori del Gcic di Siracusa, guidato dal sostituto commissario Carlo Parini, fa uno dei primi racconti dal vivo del traffico di uomini dall'ex Paese di Gheddafi ora in preda al caos. Al centro, un'organizzazione guidata da due fratelli con base in una villa bunker a Zuwarah. "Se torno mi torturano o mi ammazzano"

“Come mai sei finito in giro così grosso alla tua età?”, gli ha chiesto Parini, ancora indeciso se credergli. “La prima volta sono partito come aiutante degli scafisti, ma il motore si è guastato, io sono riuscito ad aggiustarlo, poi sono riuscito a riportare indietro la barca. E allora sono salito di grado”, ha spiegato, sorridendo. E poi ha chiesto: “Allora mi date il permesso di soggiorno? Io vorrei andare in Germania e portare in Europa anche la mia bimba. “In Germania, buttavano via la chiave, sei stato fortunato a finire nelle nostre braccia”, ha replicato il capo del Gigic, o almeno così ci hanno raccontato. E dopo la verifica dei luoghi sulle mappe di Google del quartiere generale della banda di trafficanti, dei cantieri navali dei trafficanti; i nomi e i profili di Facebook, Parini si è alzato e la sua espressione riflessiva si è tramutata in un sorriso di soddisfazione.

Il segnale finale che, nonostante le riserve, le verifiche e l’indagine da avviare, Karim, scafista pentito, pescatore e nuotatore provetto, è stato considerato affidabile. E accolto nella famiglia del Gicic. Perché una volta spento il Pc, firmato il verbale da Karim in presenza del suo avvocato, il commissario ha sentenziato: “Ora dobbiamo aiutarlo, trovargli un luogo dove dormire, un lavoro”. E Amir ha tirato su il telefono per vedere se una delle associazioni di volontariato amiche del Gicic poteva aiutarlo. Alla fine Parini, il poliziotto-filosofo si è lasciato scappare una frase ermetica, ci hanno detto. “Passare al nemico è facile, difficile è rimanere integri”, ha detto sorridendo e Karim, più sereno, ha riportato un proverbio tunisino. “Nel bene, c’è sempre il male, nel male c’è sempre del bene”.