Capitoli

  1. Pompei, bando vinto da editore in affari con azienda di famiglia di soprintendente
  2. LA CORSA PER NON PERDERE 130 MILIONI IN FONDI UE
  3. CORSA AGLI APPALTI TRA RICORSI E INCHIESTE
  4. IL RICORSO DEGLI ESCLUSI: "CONFLITTO D'INTERESSE"
  5. IN ATTESA DEL TAR SI VA AVANTI. PER NON PERDERE I FONDI
Cronaca

IN ATTESA DEL TAR SI VA AVANTI. PER NON PERDERE I FONDI - 5/5

Massimo Osanna, al vertice del sito archeologico, ha scritto testi per "L'Erma", a cui l'editrice di famiglia è legata da un contratto di distribuzione. L'azienda fa parte del gruppo di imprese che ha vinto una gara da due milioni di euro per fornire soluzioni audio-video per i visitatori. E il dirigente era a capo della commissione aggiudicatrice. Da qui i ricorsi dei concorrenti, che ora rischiano di far perdere il finanziamento in scadenza. La replica: "Nulla di irregolare, non mi occupo di politiche commerciali"

L’udienza di merito viene fissata per il 23 settembre ma cinque giorni prima l’amministrazione della Soprintendenza, a sorpresa, consegna i file Excel con estrazione del log di sistema riferito all’arco temporale delle operazioni di gara, ma priva dei codici di decriptazione. Così i giudici nominano un commissario ad acta per l’esecuzione integrale dell’ordine di esibizione e l’udienza di merito viene rimandata a novembre.

Problema: il 31 dicembre scade il finanziamento europeo, se l’appalto non viene contrattualizzato il finanziamento collegato è perso. Così, tra la verifica della piena legittimità dell’affidamento e il rischio di arrivare “lunghi”, vince la seconda. “Il Tar non ha sospeso l’affidamento”, spiegano agli uffici del generale Nistri che proprio in questi giorni si stanno procedendo a contrattualizzare lo stesso il vincitore. “Se aspettassimo, rischieremmo il definanziamento dell’intervento e quindi di andare noi incontro a conseguenze gravi. La missione della stazione appaltante è di evitare la perdita dei fondi. E siccome siamo proprio alla fine, avremmo difficoltà serissime a fare altrimenti”.

E se il tribunale stabilisce nel frattempo che altri erano realmente legittimati a eseguire quelle attività?  “Se sono ancora in corso liquideremo l’impresa per quelli che ha eseguito fino a questo momento e dirotteremo i lavori residui sull’altra. Ma confidiamo che possano terminare come da cronoprogramma, e cioè prima della sentenza”. L’urgenza altera così le priorità. Perché se devi Nutrire l’Impero  l’importante, prima di tutto, è appaltare.