Zonaeuro

Grecia, ecco il quesito del referendum: basato sulla bozza del 25 giugno

I cittadini chiamati a esprimersi su quanto avanzato dai creditori quando la trattativa era ancora in corso. E i negoziati sarebbero proseguiti, se solo Atene non avesse lasciato il tavolo. La prima opzione di risposta è quella che esprime la posizione del governo: "No"

Referendum del 5 luglio 2015. Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, Bce e Fmi nell’Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta? Il primo documento è intitolato ‘Riforme per il completamento dell’attuale programma ed oltre‘ ed il secondo ‘Analisi preliminare per la sostenibilità del debito‘”. E’ questo il testo del quesito che verrà posto ai cittadini greci nel referendum di domenica prossima. A riportarlo è un documento fatto circolare dal Ministero dell’Interno greco e ripreso da diversi media e blog ellenici. Un testo secco, che non sottopone agli elettori la valutazione dei documenti e che chiede di esprimersi sulla proposta avanzata dai creditori il 25 giugno.

Clicca sull’immagine per leggere il quesito referendario

Il governo greco non la allega al quesito e finora l’unico testo ufficiale che è circolato è quello pubblicato integralmente sul sito della Commissione europea. Il presidente Juncker, si legge online, “ha detto chiaramente che le persone devono conoscere la verità e che votare ‘sì’ al referendum equivale a dire ‘sì’ all’Europa”. Tra i contenuti ci sono anche la riforma dell’Iva e delle pensioni, la cancellazione dell’imposta una tantum del 12% sui profitti societari superiori ai 500mila euro, una nuova griglia salariale per la pubblica amministrazione e interventi per migliorare la riscossione delle tasse, oltre a misure per sostenere l’occupazione e la crescita. Tuttavia, si legge online, “né questa versione del testo né una bozza di accordo globale sono stati approvati a causa della decisione unilaterale delle autorità greche di abbandonare il processo”.

Quindi, la proposta non era quella definitiva. Perché quel giorno la trattativa era ancora in corso, se solo Atene non avesse lasciato il tavolo dei negoziati. “La porta era ancora aperta – aveva dichiarato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem– e noi eravamo ancora pronti a valutare le proposte greche e a continuare i negoziati e di fatto lo stavamo facendo, finché i rappresentanti ellenici sono stati chiamati fuori e hanno abbandonato la riunione. Questo è accaduto ieri notte e di fatto ha portato alla fine dei negoziati”.

A questo si aggiunge la disposizione delle opzioni di risposta sulla scheda. La prima è “No”, che rappresenta la linea del partito di Tsipras, Syriza. Il “Sì” arriva solo per secondo.