Zonaeuro

Grecia, è corsa agli sportelli bancari. La Bce aumenta liquidità di emergenza

Il premier greco getta acqua sul fuoco e si dice soddisfatto per lo spostamento dei negoziati "al più alto livello". Ma lunedì gli istituti di credito potrebbero non riaprire: negli ultimi quattro giorni ritirati depositi per oltre 3 miliardi. Il ministro Varoufakis: "Le nostre proposte non sono state discusse". E Juncker avverte: "Non posso impedire in ogni caso il fallimento dei colloqui"

Dopo il fiasco dell’Eurogruppo di giovedì, il tempo per un’intesa tra la Grecia e i creditori è agli sgoccioli e il Paese in una crisi di liquidità sempre più drammatica. Negli ultimi quattro giorni sono stati ritirati dalle banche elleniche oltre 3 miliardi di euro. La Banca centrale europea, durante una riunione straordinaria del Consiglio direttivo, ha dato il via libera a un aumento della liquidità di emergenza (Ela) che tiene a galla gli istituti, ma per un ammontare inferiore ai 3 miliardi chiesti dalla Bank of Greece. Secondo l’agenzia Market news l’ampliamento è limitato a 1,8 miliardi, una cifra appena sufficiente per arrivare a lunedì visto il ritmo dell’emorragia di depositi.

Di fronte alla corsa agli sportelli dei connazionali, spaventati dalla possibile chiusura degli istituti da lunedì e dall’introduzione di controlli al movimento dei capitali, il premier greco Alexis Tsipras continua a gettare acqua sul fuoco e cerca la sponda con Mosca, che torna a far balenare la possibilità di assistenza finanziaria per Atene. Secondo Tsipras che il vertice straordinario dei capi di Stato dell’Eurozona convocato per lunedì 22 giugno, che sarà preceduto da un altra riunione dei ministri delle Finanze, rappresenta “uno sviluppo positivo nel percorso verso l’accordo”. Ma da Berlino il portavoce di Angela Merkel ha detto che il presupposto per una decisione lunedì “può essere soltanto un’intesa tra Atene e le tre istituzioni”. E il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha ricordato che il tempo dei bluff è finito: “Ho avvertito ripetutamente Tsipras che non dovrebbe contare sulla possibilità che qualcuno in Europa, alla fine, tiri fuori il coniglio dal cappello. Non sarà questo il caso. Io non posso in ogni caso impedire il fallimento dei colloqui”, ha detto al settimanale tedesco Spiegel. Anziché prendersela con la Commissione, secondo Juncker, Tsipras avrebbe dovuto dire ai greci che l’esecutivo Ue gli aveva proposto “un programma di investimenti da 35 miliardi di euro fino al 2020”. “Se fossi il primo ministro della Grecia, vorrei venderlo come un successo, ma di questo non ho sentito niente”.

Tsipras: “Chi scommette su scenari di terrore sbaglia” – Tsipras, intervistato da Bloomberg, ostenta soddisfazione per lo spostamento delle negoziazioni “al più alto livello politico in Europa”, in effetti sempre auspicato da lui e dal suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. E scommette che “ci sarà una soluzione nel quadro delle regole Ue e della democrazia che permetterà alla Grecia di tornare alla crescita”. Secondo il leader di Syriza “quelli che scommettono su scenari di crisi e terrore verrà dimostrato che sbagliano”. Varoufakis ha poi sostenuto di aver “presentato all’Eurogruppo proposte ampie e credibili” – le stesse bollate come “vaghe” e “non nuove” dalle controparti –  “ma non sono state discusse, anzi, spiacevolmente abbiamo visto perniciosi ‘leak‘ alla stampa sul sistema bancario greco. Il governo ritiene che questi due errori mettano a rischio l’interesse comune”.

Mosca si impegna a versare 2 miliardi e apre a ulteriore assistenza finanziaria – Intanto Atene, all’angolo in Europa, stringe l’intesa con Mosca per il gas: il ministro dell’Energia russo Alexandr Novak e il suo omologo greco Panagiotis Lafazanis hanno firmato un memorandum per portare in Grecia il gasdotto Turkish Stream, che trasporterà gas russo. Per realizzarlo saranno necessari circa 2 miliardi di euro che saranno finanziati interamente dalla Russia e che Atene restituirà successivamente.

Londra “spera per il meglio ma si prepara al peggio”, Parigi “Eurosummit posto giusto per decisioni”  – Il portavoce del governo tedesco ha detto che “non è troppo tardi” per un accordo e “naturalmente ci auguriamo che sia possibile”. Il focus dei negoziati resta “il completamento del secondo programma” di salvataggio di Atene, ha sottolineato però Steffan Seibert. Vale a dire che le discussioni sul terzo piano di assistenza da circa 30 miliardi, di cui il Paese ha comunque bisogno, sono di là da venire. Per ora si punta solo a superare l’emergenza. Il ministro dell’Economia francese Michel Sapin ha risposto a distanza a Tsipras facendo presente che “ci sono le istituzioni che valutano la credibilità di un accordo globale e sulla base di questo lavoro si può pervenire ad accordo sostenibile. Abbiamo affidato a Bce, Fmi e Commissione Ue il lavoro tecnico di discussioni su un piano globale e credibile che comprende l’aspetto di bilancio, delle riforme e il finanziamento del Paese”. Prima di lunedì “tutti questi aspetti saranno discussi tecnicamente per consentire ai ministri di prendere poi la decisione globale”. In ogni caso, l’Eurosummit è “il posto giusto per prendere le giuste decisioni. La Grecia e l’euro sono talmente importanti che meritano un vertice di questo tipo. La situazione attuale è insostenibile, soprattutto per i greci”, ha concluso. Il ministro della Finanze britannico George Osborne ha commentato: “Speriamo per il meglio, ma ora dobbiamo prepararci per il peggio“.