Capitoli

  1. Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del 29 maggio
  2. LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI T.S. SPIVET
  3. THE TRIBE
  4. IL FASCINO INDISCRETO DELL’AMORE
  5. PITCH PERFECT 2
Cinema

THE TRIBE - 3/5

LOUISIANA di Roberto Minervini, LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI T.S. SPIVET di Jean-Pierre Jeunet, THE TRIBE di Myroslav Slaboshpytskkiy, IL FASCINO INDISCRETO DELL’AMORE di Stefan Liberski e PITCH PERFECT 2 di Elizabeth Banks: anticipazioni e recensioni

di Myroslav Slaboshpytskkiy – Ucraina/Ola 2014, dur. 130 – Con Grigoriy Fesenko, Yana Novikova

Tornare ai tempi del muto, o quasi. The Tribe è un film recitato con la lingua dei segni, quella usata dai sordomuti, a cui si aggiungono solo rumori d’ambiente registrati in presa diretta. Non ci sono sottotitoli, voce over ad aiutare la comprensione, e nemmeno commento musicale. La sfida percettiva del film di Slaboshpytskkiy si basa su un plot ruvido e realistico dove Sergey, il ragazzo protagonista, arriva in un collegio di sordomuti ucraino e viene subito sottoposto a vessazioni, ricatti e punizioni dai coetanei veterani che lo trasformeranno presto in uno di loro fino a quando si innamorerà di una delle due ragazze dell’istituto, costretta a prostituirsi dai compagni e che sembra destinata a finire in Italia, e si ribellerà. Ad accompagnare l’exploit del suono, The Tribe è suddiviso in una quarantina di piani sequenza con m.d.p. estremamente dinamica, primi piani banditi e alcuni indovinati dettagli fuori vista che alleggeriscono la crudezza e il cinismo di una tranche de vie tardoadolescenziale che non risparmia in verosimiglianza (le sequenze di sesso e dell’aborto lasciano un segno indelebile). Il tutto è comunque attutito dalla gestualità ovattata e sincopata dei protagonisti e da scene d’insieme che tra risse e bastonate  paiono evocare le coreografie di un arcaico musical hollywoodiano anni ‘50. Stranissima creatura The Tribe, assolutamente da sperimentare su grande schermo. 3/5