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Microcredito per piccole imprese e partite Iva, aperto bando da 40 milioni

E' possibile ottenere finanziamenti fino a 25mila euro, che salgono a 35mila se l'erogazione è frazionata e sono rispettate alcune condizioni. Il prestito può essere richiesto per l'acquisto di beni o servizi, per pagare nuovi dipendenti o per corsi di formazione. Prenotazioni online sul sito del Fondo di garanzia del ministero dello Sviluppo

Finanziamenti fino a 25mila euro senza necessità di presentare garanzie. L’opportunità è riservata alle piccole e medie imprese e ai lavoratori autonomi con partita Iva e a prevederla è la sezione dedicata al microcredito del Fondo centrale di garanzia del ministero dello Sviluppo economico. Dopo la firma dell’atteso decreto ministeriale, arrivata il 24 marzo, tra qualche giorno sarà possibile presentare via web sul sito internet www.fondidigaranzia.it la richiesta di prenotazione per accedere ai fondi, che ammontano a 30 milioni di euro stanziati dal dicastero più 10 milioni versati dai parlamentari del gruppo del MoVimento 5 Stelle. La prenotazione della garanzia resterà valida per i cinque giorni lavorativi successivi, in attesa che l’interessato presenti il proprio progetto al soggetto finanziatore – operatore del microcredito, istituto bancario o intermediario finanziario – che dovrà concludere la pratica entro 60 giorni. Il fondo dunque fa da garante (fino alla misura massima dell’80 per cento dell’importo), ma a rapportarsi con il beneficiario finale resta la banca o la società che concretamente eroga i soldi.

Il prestito base è di 25mila euro, ma si può arrivare a 35mila in “erogazione frazionata” se sono rispettate alcune condizioni tra cui il pagamento puntuale delle ultime sei rate e il raggiungimento dei risultati intermedi stabiliti dal contratto e verificati dall’operatore di microcredito. L’importo finanziato viene restituito con un piano di rate trimestrali, della durata di sette anni, estendibili fino a dieci se il finanziamento concerne anche progetti formativi.

I finanziamenti possono essere richiesti per l’acquisto di beni o di servizi strumentali all’attività svolta, la retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori e il pagamento di corsi di formazione finalizzati a migliorare la qualità professionale e le capacità tecniche e gestionali del lavoratore autonomo, dell’imprenditore e dei dipendenti o a agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro dei beneficiari. La durata massima del periodo di rimborso è di 10 anni e il tasso di interesse viene calcolato sulla base delle rilevazioni dei tassi effettivi globali medi fatte ogni tre mesi dalla Banca d’Italia. In questo momento la soglia è fissata all’8,47 per cento.

Per l’avvio effettivo delle operazioni occorre però aspettare che il decreto, inviato alla Corte dei conti per la registrazione, sia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. A quel punto saranno adottate le disposizioni operative.