Musica

Sanremo 2015, quarta serata: Raffaele versione Vanoni. E non manca la “marketta” a Expo

Annunciata e meritata, tra i giovani, la vittoria del pupillo di Battiato. Meritate anche le eliminazioni dei big. Divertenti gli sketch dell'imitatrice, ma deludono Cirilli e Giovanni Allevi

Siamo alle battute finali del 65° Festival di Sanremo. Tra poche ore spazio alla finalissima dei Big, ma c’è ancora da raccontare una bella finale dei Giovani andata in scena venerdì sera. Come spesso succede da qualche anno a questa parte, i pezzi dei quattro semifinalisti sono più belli di molte canzoni dei cosiddetti Big. Partiamo dalla fine: il vincitore di quest’anno è Giovanni Caccamo con Ritornerò da te. Prodotto da Caterina Caselli, pupillo di Franco Battiato, Caccamo era il vincitore annunciato e in fin dei conti lo ha meritato, anche se la lotta è stata più dura del previsto. Merito soprattutto dei Kutso (da leggere rigorosamente all’inglese), che con “Elisa” sono riusciti a scuotere l’Ariston dal torpore da cui è avvolto da ormai quattro giorni. Battuti in semifinale, invece, Enrico Nigiotti e Amara, che non hanno per nulla sfigurato con “Qualcosa da decidere” e “Credo”.

Fin qui la finalissima delle nuove proposte, ma nella quarta serata è successa un’altra cosa degna di nota: sono stati eliminati quattro Big, che quindi non parteciperanno al capitolo conclusivo di stasera. Seguiranno la diretta da casa Anna Tatangelo, Lara Fabian, Biggio e Mandelli e Raf. Su Lara Fabian e Biggio e Mandelli c’è poco da dire: eliminazione scontata e meritata, per due esperimenti sanremesi falliti miseramente. Raf ha pagato una condizione fisica non perfetta, con una bronchite che lo affligge da giorni e che ha messo in dubbio persino la partecipazione alla diretta di venerdì sera. Anna Tatangelo continua a essere amata pochissimo, forse anche oltre i suoi demeriti.

Serata dalle due facce sul fronte dei comici. La bravissima Virginia Raffaele ha piazzato due zampate vincenti, prima con la collaudata imitazione di Ornella Vanoni e poi con uno sketch nei panni di una fantomatica operatrice del call center del televoto Rai. Ma la Raffaele non la scopriamo a Sanremo, per fortuna. L’altra faccia della medaglia è una tassa indigesta che sapevamo di dover pagare, con Carlo Conti alla conduzione. Già ospite fisso a Tale & Quale Show, ha calcato il palco dell’Ariston addirittura Gabriele Cirilli. Che poi, a dirla tutta, se lo ha fatto Angelo Pintus, perché Cirilli no? Poi però parte il monologo imbarazzante con battute che non farebbero ridere neppure un pubblico di bimbi ubriachi.

Tra una marketta con la k all’Expo di Milano, le ospitate trascurabilissime di Elena Sofia Ricci e Giovanni Allevi e la solita ciliegina sulla torta del collegamento con Rocco Tanica dalla Sala Stampa, la lunghissima quarta serata si è conclusa abbondantemente dopo l’una di notte. Menzione speciale per The Avener che hanno fatto ballare l’Ariston (miracolo!) e la Sala Stampa (miracolo bis!) con la loro hit Fade out lines.

Stasera ci chiude. La vittoria finale pare debba essere una questione tra Il Volo, Dear Jack, Lorenzo Fragola e i due senatori Nek e Marco Masini. Se ci fosse una giustizia a questo mondo, però, questo Sanremo sarebbe vinto da Malika. Ma viviamo tempi ingiusti, inutile illudersi.