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Mafia capitale, la Eur spa di Tesoro e Comune di Roma chiede concordato

L'ex amministratore delegato Riccardo Mancini è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta Mondo di mezzo. Entro 60 giorni il piano di ristrutturazione in cui "individuare le possibili soluzioni per dare continuità alla sua funzione costitutiva"

Eur Spa, la società di cui Riccardo Mancini, uno degli arrestati nell’inchiesta Mafia Capitale, era amministratore delegato, ha chiesto al tribunale di Roma l’ammissione al concordato in bianco. Entro 60 giorni dovrà predisporre un piano di ristrutturazione in cui “individuare le possibili soluzioni per dare continuità alla sua funzione costitutiva ed al completamento delle opere in corso”. Il cda sarà intanto affiancato da un commissario. “La procedura del concordato in bianco”, si legge in una nota, “cautelerà la società” e “sarà seguita con attenzione dal ministero dell’Economia e delle Finanze”, che ha in pancia il 90% del capitale di Eur spa mentre il rimanente 10% è del Comune di Roma.

L’azienda, che per statuto si occupa della “gestione e valorizzazione del patrimonio mobiliare e immobiliare” di sua proprietà nel quartiere Eur: 260mila metri quadri di palazzi, da quello della Scienza a quello della Civiltà italiana fino al Salone delle fontane dove si è svolta la cena di fundraising del Pd con il premier Matteo Renzi.

Due giorni fa i senatori del Movimento 5 stelle sul blog di Grillo hanno ricordato che nel decreto Irpef il governo Renzi ha destinato alla società romana 100 milioni di euro “prelevandoli dal fondo per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese”.