Tecnologia

E-book anche nelle librerie per contrastare il dominio di Amazon

Due importanti novità sul fronte dell’editoria digitale. La prima: anche in Italia è partita l’iniziativa di Amazon Kindle Unlimited che permette, grazie a un abbonamento mensile di € 9,99, di scaricare un numero illimitato di e-book in una selezione di 700 mila titoli. Il nuovo servizio, già attivo oltreoceano da qualche mese, è disponibile per gli e-reader della casa americana, i Kindle, e per tutti gli strumenti di lettura che hanno installata l’applicazione che consente di leggere i libri elettronici nel formato proprietario della società di Jeff Bezos.

La seconda notizia è una vera rivoluzione: anche le librerie potranno fornire ai propri clienti gli e-book. Una grande opportunità sia per i lettori che per i librai.

Avevo affrontato questo argomento proprio nel mio ultimo post, proponendo le differenze tra le librerie americane e quelle italiane, ed evidenziando come negli Stati Uniti era diventata ormai una consuetudine fornire questo servizio ai clienti. Ebbene, questa speranza si è trasformata in realtà grazie all’ingresso di Ibs – controllata da Messaggerie Italiane – in Tolino, la piattaforma tedesca, nata dalla partnership tra Deutsche Telekom e le librerie indipendenti, che consente a queste ultime di proporre gli e-book. La piattaforma si è presto diffusa in Svizzera, Belgio, Austria e tra non molto inizierà a operare anche in Olanda. E Tolino è riuscita a calmierare l’avanzata di Amazon.

Messaggerie Italiane è il più grande distributore di libri in Italia e annovera tra i suoi clienti la maggior parte delle librerie nazionali, sia di catena che indipendenti. Finalmente anche i librai del Bel Paese inizieranno a comprendere che l’e-book non è un nemico, al contrario, e sarà un valido alleato sia per incrementare le vendite sia per attirare nuovi clienti.

Nuovi clienti? Sì, tutte quelle persone che vorrebbero accedere agli e-book ma non hanno padronanza della tecnologia e quindi non “osano” scaricare e pagare su Internet le loro amate letture. E vi assicuro che in Italia ce ne sono molti, perché non dimentichiamo che noi siamo tra i più avanzati nella conoscenza e nell’utilizzo dei cellulari, ma siamo molto arretrati sulla gestione del computer. Nelle classifiche sull’alfabetizzazione informatica noi occupiamo le ultime posizioni. E questo grazie alla politica miope e ignorante di chi ci ha governato.

Messaggerie Italiane metterà a disposizione dei librai un sito dal quale potranno operare. I motivi che hanno spinto la società ad entrare nel network sono spiegati da Alberto Ottieri, amministratore delegato di Messaggerie Italiane, in un intervista pubblicata da Il Giornale della Libreria, organo dell’Aie-Associazione Editori Italiani. In tutto ciò c’è l’assordante silenzio dell’Ali-Associazione Librai Italiani. Ancora una volta ho navigato il sito e non ho trovato traccia di questa importante novità che coinvolge le librerie del nostro Paese. Non capisco il motivo di questa “dimenticanza”, sicuramente non fa bene alla categoria e nemmeno ai lettori.

Ed ora chi governa gli stati europei deve prendere in esame la questione Iva. Noi dobbiamo sperare che il vertice dei 28 ministri dei Beni Culturali, che si terrà il prossimo 25 novembre a Bruxelles, possa far ragionare l’Unione Europea e portarla alla decisione di equiparare l’Iva degli e-book a quella dei libri cartacei, ovvero una sola aliquota al 4% per entrambi.

Perché, come sostiene la campagna avviata dal ministro Dario Franceschini e sostenuta dall’Aie-Associazione Editori Italiani: #unlibroèunlibro che sia cartaceo o digitale.