Scienza

Fabiola Gianotti grazie, ma la politica ha perso un’altra occasione per tacere

fabiolagianottiGrazie Fabiola.

Per essertene andata, tanti anni fa, a fare l’emigrata, più o meno di lusso, in quei di Ginevra. Bella città. Forse non la più eccitante che ci sia, ma un buon posto per lavorare tranquilli, senza doversi arrangiare nel magnifico mondo della ricerca e dell’accademia italiana.

Grazie, per i 20 e passa anni che hai dedicato al CERN, organizzazione internazionale, nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale per riavvicinare i popoli. La scienza è internazionale. Supera le barriere. Il CERN è un posto unico. Ci sono scienziati di tutto il mondo, giovani e meno giovani. Riceratori, studenti, docenti. Tutti hanno in comune competenza, entusiasmo e passione.

Grazie per avere lavorato con loro, per loro, facendo funzionare quell’esagerata macchina che poi è il CERN, uno dei pochi posti al mondo dove si lavora, come dici tu, “per la Scienza al servizio della Pace”.

Vorrei potere ringraziare la pregiata ministra dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ma non posso. Cos’è che ha dichiarato? “Si tratta – ha detto, – di un grande successo per la scienza italiana. Sono certa che farà un ottimo lavoro”.

No, Onorevole Ministra, non si tratta di un successo per la scienza italiana. Si tratta del successo di un’italiana che ha molto lavorato, con molta serietà e molto in silenzio, per ottenere, insieme a un team internazionale in un posto internazionale, in un progetto internazionale, risultati internazionali. “Le auguro – continua la ministro – ulteriori grandi successi, oltre a quelli che ha già ottenuto nella sua brillante carriera. L’alto profilo della nostra scienziata e la reputazione che ha saputo conquistarsi sono stati determinanti per la sua elezione. A tutto questo si è aggiunto il lavoro di squadra del Ministero, della comunità scientifica italiana e del governo, a partire dalla giornata per i festeggiamenti dei 60 anni del CERN”.

Cara Ministra, ha perso una buona occasione per tacere. Se io fossi Fabiola, sarei molto, molto “dispiaciuta”. Lei Onorevole Ministra, sta dichiarando che la nomina della Dottoressa Giannotti è il risultato di una non ben identificata azione di lobby da parte dei rappresentanti del governo italiano? Sta dicendo che se non era per lei e per il suo ministero e per la comunità scientifica italiana la nomina non ci sarebbe stata? Davvero?

Da non credere quanto sia basso il senso di vergogna di alcuni dei nostri politici…

Caro Ministro degli Esteri, caro Paolo Gentiloni, lei sa quanto l’apprezzo e la stimo. Come lei ha detto, la nomina di Fabiola è un grande successo per il progresso scientifico. Vero.  Lasciamo però perdere l’altro pezzo della sua dichiarazione riguardo all’Italia. Capisco il suo ruolo, però basta con i nazionalismi. Sanno di antico e superato. Non lo so, ma è molto probabile che la Dottoressa Gianotti abbia chiesto e ricevuto la cittadinanza svizzera. Mentre suona il suo pianoforte e guarda il lago Lemano e il Monte Bianco, coltivando le sue altre passioni, senza le quali la vita non è vita -arte, letteratura, cucina- lei non si pensa italiana, ma persona, essere umano. 

Scienziato. Donna.

Sono con lei, Signor Ministro, nell’esprimere a Fabiola: “vivi rallegramenti per questa nomina di eccellenza. È il meritato risultato di una vita dedicata alla fisica nucleare e le auguro di conseguire altri e tanti risultati nel suo nuovo incarico».

A dire il vero si tratta di una vita dedicata alla fisica, ma non a quella nucleare, a quella delle particelle.

Mi perdoni, signor Ministro, sono stupidi dettagli, ma non per noi fisici.

Cara Dottoressa Gianotti, nonostante lei abbia ancora a che fare con l’Italia, sono sicuro che farà un ottimo lavoro, a partire dal gennaio 2016. Già,  perché manca ancora un anno perché lei prenda servizio. Ci risentiamo allora. Aspetto grandi novità sulla materia oscura. Chissà che non metterete anche il naso sulla cosiddetta “fusione fredda”… secondo me lo farete. Dopo tutto siete o non siete il CERN?

Bon courage, come dicono a Ginevra.