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Poste Italiane cassaforte del risparmio dei cittadini da 320 miliardi

Il perno d’Italia? Sembrerebbero le Poste. Oltre ad essere il primo datore di lavoro d’Italia con 145.431 dipendenti sul territorio nazionale – in attesa della decisione finale sugli esuberi -, infatti, il gruppo pubblico delle lettere è la maggiore istituzione finanziaria del Paese grazie ai risparmi delle famiglie. Alla fine del 2013 le consistenze di buoni e libretti postali era di 319 miliardi di euro, cifra che sei mesi dopo, a giugno 2014, è salita a quota 320 miliardi. Lo hanno comunicato le stesse Poste in occasione della 90ma edizione della Giornata Mondiale del Risparmio.

Insomma, l’unico settore in cui il gruppo non primeggia, è quello della consegna delle lettere, oggetto di continue segnalazioni di disservizi da parte dei consumatori. Ma anche di un continuo ridimensionamento che nei prossimi anni proseguirà a favore di business più remunerativi. Tanto più che la legge di Stabilità intende mettere una pietra sopra la querelle sul costo del servizio universale: il gruppo pubblico, che oggi riceve dallo Stato 340 milioni l’anno e ne rivendicava oltre 700 l’anno per il 2011 e il 2012, dovrà accontentarsi di 262 milioni di euro.