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Telecom, Alierta: “Telefonica non intende restare azionista del gruppo”

Il presidente del gruppo spagnolo che ha l'8,3% della società lo ha annunciato dopo aver ottenuto di trattare in esclusiva con Vivendi per l'acquisizione della brasiliana Gvt. Per la quale anche Telecom aveva presentato un'offerta da 7 miliardi

Gli spagnoli di Telefonica rompono gli indugi. E, dopo aver ottenuto di trattare in esclusiva con la francese Vivendi per acquisirne la controllata brasiliana Gvt, ora per bocca del presidente Cesar Alierta fanno sapere che “non intendono” restare azionisti di Telecom Italia. Della quale, nonostante a fine giugno abbiano notevolmente alleggerito la propria quota, possiedono ancora l’8,3%. Alierta, parlando con i giornalisti durante un convegno sulle telecomunicazioni organizzato all’Università Menendez Palayo, ha dichiarato: “Non vogliamo stare in Telecom Italia”. E ha sostenuto che “il non essere italiani” è stata la principale barriera incontrata da Telefonica per giungere a nuovi accordi con gli italiani. 

In agosto Telecom, dopo l’annuncio dell’offerta di Vivendi su Gvt, ha messo a punto una proposta alternativa da 7 miliardi di euro, battuta però dal rilancio del gruppo madrileno che ne ha messi sul piatto in totale 7,4 offrendo al gruppo francese dei media anche la quota in Telecom. Lo scenario più probabile, dunque, è che a subentrare nel capitale del gruppo guidato da Marco Patuano sia Vivendi, di cui è presidente il finanziere bretone Vincent Bollorè. Che ha appena arrotondato al rialzo la propria quota in Mediobanca (a sua volta azionista di Telecom), portandola al 7,5% dal precedente 6,5%.

La partita sull’asse Spagna-Francia-Italia coinvolge però anche Mediaset, che in luglio ha ceduto a Telefonica l’11% della sua Mediaset Premium e il cui vicepresidente Pier Silvio Berlusconi ha di recente incontrato Bollorè per disegnare, stando alle indiscrezioni, ipotesi di accordo nel settore della pay tv. Domenica, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi ha sottolineato che le nuove tecnologie accelerano la convergenza tra telefonia e contenuti e quindi non è da escludere un accordo commerciale con il gruppo di Cologno Monzese. Una suggestione di vecchia data, quella dell’integrazione con Mediaset: nella primavera 2006 l’ipotesi era data per concreta, ma entrambe le società avevano smentito. Gli analisti sono comunque scettici anche sulla meno impegnativa idea di una partnership. Secondo quelli di Equita “Telecom Italia ha già un accordo commerciale non esclusivo con Sky e per Mediaset, alla ricerca di soci in Mediaset Premium, sarebbe più interessante un’operazione più ampia che veda coinvolta la propria pay tv”.