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Anche il Brasile finisce in recessione. Pil giù dello 0,6% nel secondo trimestre

Il calo arriva dopo il -0,2% del primo trimestre. A ottobre si terranno le elezioni e l'attuale presidente Dilma Roussef è in calo nei sondaggi a causa del rallentamento dell'economia

Il Brasile scivola in recessione nel secondo trimestre dell’anno. I dati dell’ufficio statistico Ibge mostrano che il prodotto interno lordo Paese, fino a qualche anno fa tra le locomotive del mondo insieme a Russia, India e Cina, si è ridotto dello 0,6%. La notizia era prevista, ma gli economisti prefiguravano una riduzione limitata allo 0,4%. Non solo: in maggio l’Ibge aveva comunicato che nel primo trimestre l’economia era cresciuta dello 0,2%. Da un’analisi successiva è emerso però che la rilevazione era sbagliata: davanti allo 0,2 va il segno meno. La scivolata del secondo trimestre è quindi la seconda di seguito, il che porta il gigante sudamericano in “recessione tecnica”. A poco più di un mese dalla semifinale dei Mondiali che ha visto i verdeoro sconfitti e umiliati in casa dalla Germania.

In ottobre i brasiliani voteranno per le presidenziali e secondo gli ultimi sondaggi l’attuale presidente Dilma Rousseff, contestata duramente prima dell’avvio del campionato mondiale, è ancora in vantaggio ma perde terreno rispetto alla sfidante Marina Silva proprio a causa del rallentamento della crescita economica e dell’aumento dell’inflazione. Le proteste di giugno contro il suo governo sono state inasprite anche dagli studenti, che hanno criticato le spese eccessive sostenute per ospitare i Mondiali. Soprattutto perché ad accollarsene il peso è stata la popolazione, che ha visto aumentare i prezzi del trasporto pubblico.