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Ubi Banca, Giovanni Bazoli pronto a querelare Diego Della Valle per l’attacco

Uscita irrituale del presidente di Intesa Sanpaolo che ha rotto un silenzio durato anni per definire "ingiuriose e inaccettabili" le parole dell'imprenditore: "Quindi ne dovrà rispondere nelle opportune sedi giudiziarie nei tempi e nei modi che mi riservo di valutare"

Questa volta Giovanni Bazoli non ci sta e fa sapere che sporgerà querela per ingiuria nei confronti di Diego Della Valle. A dichiararlo è stato lo stesso presidente di Intesa SanPaolo all’indomani dell’ultimo attacco del patron della Tod’s che sabato aveva duramente attaccato il banchiere l’implicazioni dell’inchiesta Ubi Banca che lo vede indagato. “Se avesse un briciolo di dignità, dovrebbe chiedere scusa agli italiani e dimettersi immediatamente da ogni incarico pubblico. Vedere come ha utilizzato il suo potere ed il suo mondo di relazioni trasversali per fare i suoi interessi e per agevolare e favorire figli e parenti è scandaloso”, aveva scritto in una nota l’imprenditore marchigiano, che già in passato aveva apostrofato il banchiere 81enne dandogli dell'”arzillo vecchietto” a proposito del peso da lui esercitato sul Corriere della Sera.

“Da troppo tempo il signor Della Valle si esibisce con dichiarazioni nei miei confronti che sono ingiuriose e inaccettabili: quindi ne dovrà rispondere nelle opportune sedi giudiziarie nei tempi e nei modi che mi riservo di valutare”, ha irritualmente replicato Bazoli a 24 ore di distanza rompendo un silenzio durato anni. “Quanto alle indagini della Procura di Bergamo relativamente alla governance di Ubi Banca, tengo a ribadire la mia serenità di aver agito nel più totale rispetto delle leggi, come del resto è stato nel corso di tutta la mia vita professionale”, ha aggiunto.

L’attacco di sabato dell’imprenditore marchigiano sul caso della banca popolare lombarda, del resto era stato frontale: “Le notizie sconcertanti che emergono da alcuni organi di stampa (pochi purtroppo) sul suo operato e su quello di altri suoi compari, non possono passare inosservate e tanto meno rimanere impunite”, aveva detto in riferimento alla fitta rete di relazioni umane e professionali imperniate sulle famiglie Bazoli e Zanetti e che si intrecciano con le operazioni fatte dalla banca nel più classico dei conflitti d’interesse