Politica

Italicum, Nencini conferma che la legge elettorale è antidemocratica

Per ammissione dello stesso governo Renzi (Nencini), già preannunciato mesi fa da Mauro (Ppi) e Schifani (Pdl-Ncd) e per la verità da molti articoli di giornale e ovviamente sbandierato dallo stesso Grillo su ogni palco, è finalmente ufficiale: la nuova legge elettorale Renzusconi è stata ideata per isolare e svantaggiare un partito pericoloso per il bipolarismo tanto agognato. Sono tutti d’accordo, lo dicono tutti.

Intendiamoci, per destra e sinistra bipolare non è un sistema politico che vede la contrapposizione di due blocchi distinti (Wikipedia) ma che quei blocchi siano destra e sinistra e non qualcos’altro.

Ora Nencini ci spiega la ragione di questo sforzo: per avere un bipolarismo europeo, quindi pro-Europa, in cui entrambi i blocchi siano europeisti. In quanto la terza forza isolata dal Renzusconi sarebbe a suo avviso incompatibile con la permanenza in Europa. Ovvero un sistema che avrebbe prodotto una maggioranza onnipotente grazie ad una moderata opposizione connivente, a discapito dell’interesse e della volontà degli italiani.

Quale messaggio veicola questa notizia-ammissione a 5 giorni dalle elezioni? Eliminare un avversario politico, un partito antagonista al proprio, tramite una legge elettorale su misura non è forse antidemocratico? Non è forse un modo di operare delle peggiori dittature sudamericane? Non è assimilabile a dei brogli pre-elettorali? Nencini fornisce agli elettori un buon motivo per non votare né destra né sinistra. Quella sinistra che cantava spudoratamente, e senza vergogna alcuna, Bella Ciao in Parlamento mentre consegnava 7 miliardi dei soldi pubblici ancora una volta alle Banche gridando al «non abbiamo altra scelta è questione di minuti per evitare il collasso».

Nelle dichiarazioni di Nencini, di bipolare c’è solamente la patologia che affligge Renzi e tutta la casta. Tanto schizofrenici che non riescono nemmeno a capire che non dovrebbero dirle queste cose. Non solo perché sono strumenti antidemocratici, non solo perché sono leggi palesemente incostituzionali, ma soprattutto perché rivelano la vera natura di destra e sinistra dell’Italia di oggi, accomunate da interessi di pura sopravvivenza. Paradossalmente riesco a spiegarmi tali dichiarazioni del singolo individuo solamente con la logica Pilatesca, del «me ne lavo le mani, io ve l’ho detto e mi tolgo un peso sulla coscienza, uff».

In verità destra e sinistra in Italia sono accomunate anche dagli interessi delle lobbies: ora, sparare sul piddino Greganti versione 2014 è davvero sparare sulla Croce Rossa. La notizia lascia allibiti anche le migliori cariatidi avvezze alle ventennali follie masochiste del centro-sinistra. Ma mi sento solo di fare una considerazione riguardo l’organo dei Garanti del Pd che avrebbe potuto almeno evitare l’ennesima umiliazione al partito da parte del detenuto Genovese. Cacciarlo dal partito ben prima della votazione non sarebbe stato un modo per contenere il danno? Poter dire «abbiamo cacciato la mela marcia già da un po’, non aspettiamo certo i tempi lunghi del Parlamento» non sarebbe stato mettere una pezza? Forse i garanti del Pd sono garanti di poltrone non certo dell’onorabilità del partito.

A tutto questo mi permetto di ricordare che ad un anno preciso dalla scomparsa di Giulio Andreotti, 6 maggio 2013, Emma Bonino, era relatore del convegno commemorativo organizzato nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio dal Comitato Giulio Andreotti. Presente e sorridente in sala c’era Dario Franceschini.

Ci sono ancora dubbi sul fatto che la differenza tra destra e sinistra in Italia sia paragonabile alla differenza tra la mia scarpa destra e la mia scarpa sinistra?