Economia

Alitalia, Lupi: “Non siamo Cenerentola”. Renzi: “Meglio partner asiatico che Cdp”

Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti a SkyTg24: "L'operazione Poste Italiane non è stata capita, abbiamo messo la compagnia in condizioni di trattare" con i francesi. "Lo Stato non ci ha messo neppure un euro dei cittadini". Le Monde illustra le condizioni dettate da Parigi: "No a nuova rotte e nuovi aerei"

“L’Italia non può fare la Cenerentola, è un pilastro fondamentale di questa alleanza” con Air France-Klm. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi oggi ospite all’Intervista di Maria Latella su SkyTg24. Secondo Lupi, “non è stata capita l’operazione che il governo ha fatto in questi giorni”, ha affermato a proposito dell‘intervento di salvataggio targato Poste Italiane. Perché “il governo non vuole salvare nessuno: su alcuni settori che noi riteniamo fondamentali è possibile ricorrere ai privati. Noi abbiamo individuato le condizioni che potessero ripermettere a un’azienda come questa di trattare nei confronti di Air France. Lo Stato non ci ha messo un solo euro preso dalle tasche dei cittadini“.

Alitalia, infatti, trova una boccata d’ossigeno da 500 milioni di euro per scongiurare il fallimento, ma Air France detta le sue condizioni, riassunte oggi da Le Monde. Azionista al 25% di Alitalia, con una prospettiva di partecipazione del gruppo Air France-Klm al 50% del capitale, prima di impegnarsi la compagnia francese chiede un cambio di strategia al nuovo ad Gabriele Del Torchio. Primo, rinunciare ad aprire nuove linee e a comprare nuovi aerei, a fronte di 1,2 miliardi di debiti accumulati. Le richieste di Air France, secondo Le Monde, sono ad un passo dall’essere accolte. Secondo gli analisti, sottolinea Le Monde, Alitalia sarà valutata da “zero a meno di 500 milioni di euro”.

Con la soluzione di Poste Italiane, ha proseguito il ministro, “noi abbiamo individuato le condizioni che potessero rilanciare il piano industriale”, diverso da quello attuale, e “che potessero ripermettere a un’azienda come questa di poter ritornare a trattare in posizione non di debolezza con Air France”.

Quanto al partner francese, ”mi auguro che Air France faccia l’aumento di capitale, ma se non lo dovesse fare passa nella composizione sociale verso il 10-11% quindi non può più esercitare i vincoli del patto parasociale”, ha spiegato Lupi, precisando che “il governo non è un imprenditore privato, ma come governo cercherà prima con Air France, poi con altri partner internazionali di rilanciare un settore che per noi è strategico”. Le richieste del governo sono “discontinuità, un nuovo Piano industriale, e salvaguardia e difesa dell’occupazione.

Al caso Alitalia ha dedicato molte attenzioni anche Metteo Renzi, ospite a In mezz’ora su Raitre: “Io preferisco un partner asiatico alla Cassa depositi e prestiti” per salvare Alitalia. La compagnia di bandiera “ha un senso se il piano industriale lo fai guardando ai mercati esterni e non a quelli interni o europei”. E Lo Stato “non deve mettere un centesimo per salvare gli azionisti privati che hanno fallito. Lo Stato deve intervenire per salvare i lavoratori, non gli azionisti”. Quella scovata dal governo Letta –  “chiamato a intervenire sui disastri fatti da quelli prima di lui”, precisa – è “una soluzione evidentemente tampone”.