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Ue, il parlamento di Strasburgo dice sì all’unione bancaria europea

Approvato a larga maggioranza il pacchetto legislativo che istituisce il regolamento per la supervisione centrale da parte della Bce su tutte le banche "sistemiche" del continente. La piena operatività del provvedimento è prevista per settembre 2014. Draghi: "Passo fondamentale per una vera unione economica e monetaria"

Il parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza il pacchetto legislativo che istituisce la supervisione da parte della Bce, pilastro fondamentale dell’unione bancaria europea. Del progetto si parla da oltre un anno, tra divisioni fra i vari Paesi e aspettative notevoli. Adesso è arrivato il sì ufficiale dell’europarlamento, salutato da Mario Draghi come “un passo avanti importante nel creare l’unione bancaria, che rappresenta un elemento chiave per una vera unione economica e monetaria”. Il presidente della Bce ha aggiunto che “non vede l’ora di collaborare con le autorità nazionali per contribuire a riportare la fiducia nel settore bancario”.

La piena operatività della supervisione unica Bce è prevista per la fine di settembre 2014. Essa sarà esercitata direttamente sulle banche ‘sistemiche‘, ovvero che hanno attivi superiori a 30 miliardi di euro oppure costituiscano più del 20% del Pil ed abbiano un valore superiore ai 5 miliardi di euro. Per tutte le altre banche la supervisione sarà esercitata dalla Bce attraverso le autorità nazionali. I voti a favore sono stati  559 e quelli contrari 62, 18 gli astenuti. Il testo era stato preparato dalla cristiano-democratica belga Marianne Thyssen, e attribuisce alla Bce i compiti di supervisione unica. Approvata con numeri simili anche la relazione dell’ambientalista tedesco Sven Giegold sul regolamento che adatta di conseguenza le competenze dell’Eba (l’autorità bancaria europea). L’unione bancaria era stata anticipata nel dicembre del 2012, in piena crisi, dall’attribuzione alla Bce di poteri di “vigilanza.

Prima della votazione il presidente Martin Schulz ha letto la dichiarazione concordata con il presidente della Bce, Mario Draghi, che approva l’accordo interistituzionale che istituisce il controllo parlamentare sulle attività di supervisione della Bce. Tre i punti principali: il Parlamento partecipa al processo di selezione e nomina del presidente del Supervisory Board; la Bce fornirà al Parlamento, con salvaguardia di riservatezza, i verbali delle riunioni del Supervisory Board; ci saranno incontri regolari e audizioni in Parlamento. Il testo della dichiarazione, in base all’accordo Schulz-Draghi, sarà pubblicato sui siti web di Bce e Parlamento europeo. L’accordo interistituzionale dovrà poi essere formalmente approvato tanto da Bce quanto da Europarlamento. Ma, secondo quanto annunciato da Schulz, “presto cominceranno le procedure di selezione” del presidente del Supervisory Board. 

“Ci può essere trasparenza nelle decisioni delle istituzioni europee” ha detto in aula Schulz, che aprendo la plenaria lunedì scorso aveva invece apertamente criticato il Consiglio per la mancanza di trasparenza delle “decisioni a porte chiuse”.