Cultura

Libri da leggere in estate, ce n’è per tutti i gusti

Sei un lettore forte che aspetta l’estate per dare il meglio di sé? E’ venuto il tuo momento e finalmente puoi permetterti 700 pagine di un capolavoro contemporaneo? Allora compra I Melrose di St. Aubyn (Neri Pozza). Sarai una cosa sola con lo sdraio con questa saga in mano, e già pronto per il quinto romanzo della serie, in uscita a novembre.

Se invece aspetti l’agosto per dedicarti con calma a un autore, romanzo dopo romanzo, perché sei un po’ maniacale e solo un’immersione monografica ti fa sentire sulla Barriera Corallina anche se sei in una piscina comunale, allora la Strout fa per te. Puoi cominciare dall’ultimo uscito, I Ragazzi Burgess (Fazi) e risalire indietro come un salmone, per innamorarti prima di Olive Kitteridge e poi di Amy e Isabelle. Non saranno avventure estive, certa gente non si scorda facilmente. Rassegnati.

Se per caso sei un tipo diffidente, che in un anno ha letto un solo grandissimo romanzo, ovvero Limonov di Carrère, e davanti a tutti gli altri che ti sono capitati in mano dopo hai storto il naso, allora sei molto fortunato. Perché è appena uscito L’avversario (Adelphi), che non è certo da meno. Chi ti vuol bene è autorizzato a schiaffeggiarti, se ti lamenti ancora.

Sei una personcina un po’ à la page, che ci tiene a star dietro ai premi letterari? Beh, quest’anno ti è andata bene. Tira pure un sospiro di sollievo. Possono dire le peggiori cose sullo Strega, ma nel 2013 è stato vinto da uno dei maggiori scrittori italiani davvero. Se per qualche personale ragione non t’ispira Resistere non serve a niente (Rizzoli) – libro francamente stupendo, ma consideriamo tutte le possibilità – non rinunciare alla scoperta di Siti. Leggi Troppi Paradisi (Einaudi) o Il contagio (Mondadori): sarai costretto ad ammettere che a questo giro il riconoscimento è meritato. E nella cinquina del Campiello faresti bene a notare che c’è un poeta, più precisamente uno dei migliori che abbiamo. La prosa di Magrelli (Geologia di un padre, Einaudi) è così ricca e profonda. Con loro puoi leggere l’italiano più bello. Ogni tanto l’orecchio ne sente il bisogno, come i polmoni dell’aria buona.

Se sei un tipo solitario che ama portarsi un libro di poesie in cima a una vetta o su una roccia isolata, magari davanti a un faro, allora cerca i vertici anche nella nostra lingua e metti nello zaino Datura della Cavalli (Einaudi) e Malaspina di Cucchi (Mondadori). Faranno a gara con le tue visioni da lassù.

Se per caso preferisci scoprire voci nuove, giovani, allora buttati su quella delicata della Milone (Poche parole, moltissime cose, Einaudi)  o su quella molto internazionale di Mancassola (Gli amici del deserto, Feltrinelli).

Se invece sei un tipo previdente e un po’ curioso, che preferisce recuperare le lacune per scoprire meglio il futuro, allora usa l’estate per dedicarti a una meravigliosa scrittrice indiana, Jhumpa Lahiri (Una nuova terra, L’omonimo o L’interprete dei malanni, Guanda). Sarai preparatissimo quando uscirà il nuovo a settembre (La moglie). Se questo gioco ti piace, continua leggendo i primi due romanzi della saga della Ferrante (L’amica geniale e Storia del nuovo cognome e/o) in attesa del terzo, Storia di chi fugge e di chi resta, che uscirà fra qualche mese. O i libri di Marcello Fois: durante la rantrée di ottobre scoprirai un Fois che stupisce, bellissimo e molto diverso dai precedenti (L’importanza dei luoghi comuni, Einaudi).

il Fatto Quotidiano, 27 Luglio 2013